Gli Sdang! sono il progetto dei due musicisti bresciani Alessandro Pedretti e Nicola Penteghini. I nomi mi suonano familiari, mi dicono qualcosa, così guardo le foto e li riconosco…sono proprio loro: due su tre di quella che fino a un po’ di tempo fa era la band dei fratelli Ettore e Marco Giuradei.
Inserisco quindi il disco, “La malinconia delle fate” nel lettore pieno di curiosità e…sorpresa! Atmosfere cantautorali qui non ve ne sono neanche alla lontana: “La malinconia delle fate” è una mazzata sonora in cui Alessandro e Nicola sviscerano tutto il loro incondizionato amore per grunge, stoner e progressive non disdegnando nemmeno incursioni (che non sentivo da anni) in suoni che più di un decennio fa fecero la fortuna di un genero duro e tamarro quale il nu metal.
L’esordio del duo (anche se in verità già un EP uscì la scorsa primavera) racchiude paesaggi sonori in grado di raccontare storie piene di sali scendi strumentali senza l’utilizzo delle parole e lo fa durante la durata dei sei brani di cui è composto questo lavoro riuscendo così anche nell’impresa di non annoiare.
Soprattutto per gli appassionati del genere Sdang! è un nuovo nome da seguire.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.