The Missing Boys è un racconto per immagini sulla genesi di una scena musicale indipendente, concepito come un viaggio circolare in bilico tra due linee temporali, la narrazione del passato e la memoria di un presente aumentato, quella del “ragazzo scomparso” imprigionato dentro un’eterna gioventù.
Candidato a numerosissimi premi in altrettanti festival in giro per il globo “The Missing Boys” è stato proiettato il 3 novembre al cinema Odissea a Cagliari e l’8 novembre a Sassari al Cinema Cityplex Moderno. Il film si articola attraverso un circuito di memorie che si dipana tra la rivoluzione generata dal punk e la fine degli anni ’80, tracciando il percorso di un giovane alla ricerca delle radici del suo presente, un sentiero invisibile tra musica, luoghi, emozioni e sogni.
Il diario generazionale che ne deriva è una testimonianza viva e reale della vitalità della provincia italiana, tra affinità e divergenze generate da un diffuso desiderio di cambiamento. un “sentire comune” che prescinde dai luoghi di provenienza. Il ritratto di un’epoca destinata a durare quanto il suo mito, il “nuovo sogno dorato” sospeso nell’ombra di un immaginario che ancora oggi non ha perso il suo fascino.
Il regista
Davide Catinari, cagliaritano, cantante dei Dorian Gray e direttore artistico del longevo festival Karel Music Expo, ha presentato al pubblico in occasione del disco colonna sonora della sua fatica cinematografica: “The Missing Boys” è un docufilm che racconta la scena new wave e dark sarda degli anni ’80.

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.