Anaïs Mitchell, bravissima cantautrice made in Vermont, è tornata a pubblicare un album dopo ben 9 anni. Questa potrebbe già essere una notizia. Aggiungiamo che in questa sua settima fatica la musicista si stacca dal mondo che l’aveva completamente assorbita nell’ultimo decennio, quello del musical, per tornare alle proprie origini con il folk essenziale e affascinante che fin da giovanissima le aveva permesso di conquistare l’attenzione di Ani Di Franco.

Il titolo omonimo e l’immagine in copertina sono rivelatori. Anaïs Mitchell decide infatti di essere protagonista assoluta della sua opera. Ecco quindi dieci canzoni semplici ma arrangiate in modo stupendo, fra strumenti acustici e dolci tappeti tastieristici. Un tuffo nel passato, dicevamo. Da Emmylou Harris a Lucinda Williams, dai mai troppo rimpianti Civil Wars al Bon Iver dei fantastici esordi, la musica statunitense con una forte impronta acustica è qui splendidamente riassunta.

Ci sono le atmosfere sognanti dell’iniziale Brooklyn Bridge, quelle gotico-western di Revenant, gli irresistibili cori nel ritornello di On Your Way (Felix Song), il bozzetto per voce e chitarra di Real World. Now You Know è una dolcissima filastrocca fra la prima Norah Jones e il misconosciuto capolavoro di Mason Jenning, Instrument. La conclusiva Watershed è una ballad per pianoforte. Con questa ultima opera omonima Anaïs Mitchell dà prova di una grande maturità e di un grandissimo gusto. Bentornata.

Andrea Manenti