Dici 2020 e il pensiero va sempre là. Un anno difficile, anzi impossibile. In cui c’è pochissimo da festeggiare e tantissimo in cui continuare a sperare. Per noi fanatici, mai come quest’anno la musica ci è venuta in soccorso. Quando tutto sembrava crollarci addosso, ecco uscire un disco a cui aggrapparci.

Il tempo, quello sì, non ci è mancato. Abbiamo avuto modo di approfondire gli ascolti e incaponirci. Senza limitarci ai soliti spizzichi e bocconi, ma afferrando a piene mani quello che i nostri artisti preferiti ci hanno offerto. In assenza dei concerti dal vivo, i dischi hanno acquistato un ruolo ancora più importante nella nostra quotidianità e in quella degli stessi musicisti. La spasmodica attesa di un live è stata di fatto sostituita da quella per l’uscita di un album, diventata febbricitante e sincera come non accadeva dall’epoca pre-streaming.

Insomma, immaginare come sarebbe stato quest’anno senza la nostra musica è un’impresa assai complicata. E allora, a ben pensarci, qualcosa di prezioso da celebrare c’è. Sono i migliori dischi del 2020, quelli che ci hanno tenuto compagnia in questi dodici mesi. Qui sotto trovate la nostra Top 30 dei dischi internazionali in ordine crescente. A seguire, le classifiche personali. Buon ascolto.

Paolo

 

30. Afflecks Palace – Everything is an attempt to be human EP

Un disco con la primavera dentro. Tinte pastello e qualche pennellata psichedelica. La nuova promessa del sound di Manchester.

 


 

29. Empty Country – S/T

 

“Empty Country è un disco indie, erede della vecchia tradizione di Pavement e Silver Jews, ma a suo modo perfettamente contemporaneo. A far la parte del leone sono le chitarre acustiche, spesso a 12 corde o pedal steeel, che donano una brillantezza a cavallo tra folk e alt-country”. (Carlo Pinchetti) – recensione

 


 

28. Bruce Springsteen – Letter to you

Il Boss prende in mano la sua storia, la sua carriera, i suoi ricordi, e li traduce in dodici brani epici, che più Springsteen di così non si può.

 


 

27. King Krule – Man alive!

 

“Questo “Man Alive!” è, se possibile, una nuova rivoluzione. Il sound si fa infatti ancora più spezzettato, incorporando praticamente ogni genere musicale esistente”. (Andrea Manenti) – recensione

 


 

26. Future Island – As long as you are

In “As long as you are” Samuel Herring e soci compiono una scelta coraggiosa: rompere almeno in parte con la formula tradizionale e giocarsi la carta dell’introspezione. Scommessa vinta.

 


 

25. Owen – The Avalanche

“In “The Avalanche” Kinsella mette in mostra il repertorio più consolidato, chitarra in braccio a disegnare accordi e arpeggi circolari che sposano melodie gentili e carezzevoli, a loro volta imperniate su quel gusto agrodolce dei testi che le rendono uniche e inconfondibili”. (Anban) – recensione

 


 

24. Porridge Radio – Every bad

“I Porridge Radio sono sì molto bravi e talentuosi, ma hanno anche scelto una scrittura musicale un po’ troppo originale per diventare la nuova grande band della quale tutti abbiamo in casa almeno un album. E ciò non deve essere assolutamente visto come un qualcosa di negativo”. (Andrea Manenti) – recensione

 


 

23. Jeff Tweedy – Love is the king

jeff tweedy

“Dopo decenni passati a cantare di inferno personale o comunque condiviso da pochi, questa volta, in cui ci siamo dentro un po’ tutti, Tweedy ci spiega se non come uscirne, almeno come affrontarlo. La ricetta, stringi stringi, sta nel titolo dell’Opera”. (Andrea Fabbri) – recensione

 


 

22. Rolling Blackouts Coastal Fever – Sideways to New Italy

sideways to new italy

“Questo secondo album, pubblicato ancora una volta da Sub Pop, riprende in sostanza la strada abbandonata un paio d’anni fa. Ma usa un piccolo accorgimento: per mantenere l’aderenza e non deragliare nel polverone sollevato da chi li ha preceduti, i RBCF hanno deciso di giochicchiare un po’ di più con il freno e la frizione”. (Paolo) – recensione

 


 

21. Yves Tumor – Heaven to a tortured mind

Sean Bowie confeziona un album certamente più accessibile del precedente e sublima l’arte del collage con un’opera cyber-rock che sa renderti la vita allo stesso tempo dolcissima e angosciante.

 


 

20. Laura Jane Grace – Stay alive

“Il vestito è lacero, ma la tensione emotiva di Laura talmente forte ed esplosiva da far sì che questa opera registrata e mixata in soli quattro giorni insieme alla leggenda Steve Albini sia di fatto una sorta di “Nebraska” dei nostri tempi, assurdi, a tratti cattivi, a volte solitari, ma dai quali Laura cerca di uscire a testa alta, riuscendovi”. (Andrea Manenti) – recensione

 


 

19. Sufjan Stevens – The Ascension

 

“Sufjans Stevens, così abituato a farci entrare nella sua testa, ci introduce in un mondo dove le emozioni, anche quelle negative, sono normali, umane, e comunque bellissime. Insomma, bentornato”. (Morgana Grancia) – recensione

 


 

18. Fiona Apple – Fetch the bolt cutters

Il ritorno della cantautrice newyorkese dopo otto anni di assenza è stupefacente per qualità e inventiva. Selvatico, pizzicato e sferragliante, interamente suonato. Poco dopo la sua pubblicazione era stato subito bollato come l’album dell’anno. A conti fatti, ci è andato molto vicino.

 


 

17. The Flaming Lips – American head

“American Head è composto da tredici canzoni che cullano e contemporaneamente disorientano l’ascoltatore. Coyne sembra parlare direttamente ad ognuno di noi e lo fa analizzando temi quali la morte, le droghe, la giovinezza. Lo fa non da “maschera”, ma da persona consapevole e matura. Ti abbraccia e ti fa piangere”. (Andrea Manenti) – recensione

 


 

16. Algiers – There is no year

“Franklin James Fisher non rinnega le sue radici soul, l’anima e la passione sono ancora più che presenti, tuttavia le mette al servizio di un rumore bianco e tetro fra i Depeche Mode e lampi puramente noise”. (Andrea Manenti) – recensione

 


 

15. Phoebe Bridgers – Punisher

Il secondo lavoro di una delle cantautrici più acclamate di questa nuova stagione conferma non solo l’abilità tecnica della musicista americana (qui accompagnata da colleghi d’eccezione come Conor Oberst e Julien Baker, tra gli altri), ma anche e soprattutto la sua capacità di ricamare atmosfere drammatiche su temi altrettanto dolorosi.

 


 

14. Khruangbin – Mordechai

Difficile resistere all’incanto del trio texano. “Mordechai” ti attrae in una spirale polverosa e a tratti esoterica, puntellata di funk, dub e soul. Questa volta con una maggiore attenzione alla melodia e alla forma-canzone.

 


 

13. Nicolas Jaar – Cenizas

Il producer cileno mette in musica ciò che resta del suo fuoco interiore, le ceneri (cenizas) di un periodo di isolamento in cui ha preferito lasciarsi spogliare lentamente piuttosto che gettare benzina. Un disco fondamentalmente ambient, che lavora sulla sottrazione e sul silenzio.

 


 

12. Adrianne Lenker – Songs & Instrumentals

Due raccolte distinte, entrambe scritte e registrate dopo che il tour dei Big Thief è stato cancellato a causa del coronavirus. Il suono è scarno, analogico, artigianale per scelta. E per questo ancora più toccante.

 


 

11. Nick Cave – Idiot Prayer

Nuova eccezionale pubblicazione per l’artista australiano, che fissa su disco il live realizzato in estate in un Alexandra Palace completamente vuoto, trasformato in un enorme e maestoso soggiorno di casa. Solo Nick Cave e il suo pianoforte, per 22 rivisitazioni essenziali.

 


 

10. Waxahatchee – Saint Cloud

“Un album finalmente composito, illuminato da un country-folk arioso, al limite con la Courtney Barnett più pulita, adatto a un lungo viaggio in macchina nel Sud degli Stati Uniti. L’influenza geografica è infatti molto forte”. (Paolo) – recensione

 


 

9. Perfume Genius – Set my heart on fire immediately

 

“Parte della grandezza sta proprio lì, nella eccezionale capacità di questo musicista di scatenare una reazione viscerale e quasi primordiale nel modo di prendere, coinvolgere e sedurre l’ascoltatore attraverso un sistema perfettamente orchestrato, altamente complesso per ricerca dei suoni, studio degli arrangiamenti, calibratura della sperimentazione e scandagliamento di tutte le dimensioni timbriche della voce”. (Daniela Raffaldi) – recensione

 


 

8. Sault – Untitled (Rise) / Untitled (Black is)

L’impressione è che la misteriosa compagine britannica sia la più titolata a interpretare gli umori, le sensazioni e il desiderio di rivincita della controcultara odierna, attraverso un sound inevitabilmente ibrido, sfaccettato e poetico, pur mantenendosi nella sfera del pop.

 


 

7. Bob Dylan – Rough and rowdy ways

bob dylan

“Dylan dà uno sguardo al passato per regalarci ancora una volta il presente, perché, nonostante il premio nobel, Dylan non è ancora solo passato, ma è vivo e ha ancora molto da dire” (Andrea Manenti) – recensione

 


 

6. Coriky – S/T

 

“Per i più nostalgici possiamo subito anticipare che nell’omonimo album dei Coriky le influenze fugaziane ovviamente non mancano, non per mancanza di originalità, ma per l’essenza di questi musicisti e la ricercatezza nei testi e nelle armonie che troviamo impresse nel suono della Dischord Records”. (Stefano Sordoni) – recensione

 


 

5. Tame Impala – The Slow Rush

“In anni di canzoni scritte in provetta da pool di autori, pensate per calzare algoritmicamente nella playlist più cliccata della piattaforma di streaming di turno e soprattutto di esibizioni live che poi disattendono quanto architettato con astuzia in studio, bisogna se non altro ringraziare di godere di dischi come “The Slow Rush” e band come i Tame Impala, che indicano la via per una sperimentazione pop e alla portata di tutti, fattoni e belle signore”. (Andrea Fabbri) – recensione

 


 

4. Idles – Ultra mono

idles ultra mono copertina

“Ultra Mono è una pietra appuntita da ingoiare intera. Se provi a masticarla, ti ritrovi a sputare i denti con il palato intriso di sangue. La voce di Joe Talbot si fa ancora più accanita, le chitarre di Mark Bowen e Lee Kiernan più nervose e corrosive, la sezione ritmica più marziale e calcolata”. (Paolo) – recensione

 


 

3. The Strokes – The New Abnormal

“Quando gli Strokes, una volta ogni x anni, decidono di mettere da parte ogni forma di individualismo, ci dimostrano di essere ancora “five guys” uniti da un legame che risale ai tempi della scuola (dubito, in effetti, che sopravvivrebbero a un cambio di formazione), e che, a quarant’anni, possono pubblicare il loro disco probabilmente più ispirato degli ultimi 10 o 15 anni”. (Matteo Griziotti) – recensione

 


 

2. Matt Berninger – Serpentine Prison

matt berninger

“È un disco incredibilmente ricco nella sua semplicità, curato, emozionante, a cui basta poco – ma fatto bene – per essere potente. Parla di amore, di vita. A volte con amarezza, altre con dolcezza, sempre con sincerità. È il posto perfetto dove cercare riparo, lasciandosi coprire dalla sua poesia, in questi tempi difficili: I need a vacation from intoxication”. (Giulia Zanichelli) – recensione

 


 

1. Fontaines D.C. – A hero’s death

 

“Se lo spirito ribelle di “Dogrel” va perdendosi in ritmi più cadenzati, la ferocia continua a giocare un ruolo decisivo. A cambiare è soltanto il metodo d’attacco. Dalla mitragliatrice a fuoco rapido, che è tipica del punk, si passa a una strategia ben più infida e strisciante, che è quella della tensione”. (Paolo) – recensione

 

 

 

Classifiche personali

 

Paolo

  1. Coriky – S/T
  2. Fontaines D.C. – A Hero’s Death
  3. The Strokes – The New Abnormal
  4. Rolling Blackouts Coastal Fever – Sideways To New Italy
  5. Happyness – Floatr
  6. The Black Lips – Sing In A World That’s Falling Apart
  7. Declan McKenna – Zeros
  8. Waxahatchee – Saint Cloud
  9. Thurstone Moore – By The Fire
  10. Nada Surf – Never Not Together
  11. Idles – Ultra Mono
  12. Stiff Richards – State Of Mind
  13. King Gizzard & The Lizard Wizard – K.G.
  14. Disq – Collector
  15. The Dream Syndicate – The Universe Inside

 


 

Tum Vecchio

  1. Porridge Radio – Every Bad
    Una delle poche cose per cui sia valsa la pena entusiasmarsi davvero quest’anno.
  2. Coriky – S/T
    Meraviglia Vera.
  3. Woods – Strange to Explain
    Passeggiate crepuscolari con cani immaginari.
  4. Soccer Mommy – Color Theory
    Timidezza come arma di distruzione di massa.
  5. Other Lives – For their Love
    Una vera potenza la tristezza! Go Sadness!
  6. Will Butler – Generations
    Discoteca nella testa con i pensieri a strobo.
  7. Hala – Red Harring
    Un ragazzo semplicemente bravo a scrivere canzoni. E dici poco?
  8. Matt Berninger – Serpentine Prison
    Ossessioni e confessioni, bofonchiate incespicandoci addosso. La verità, grazie.
  9. Christian Lee Hutson – Beginners
    Rivelazione.
  10. Baseball Gregg – Calendar
    Pasticcio indiepop a bassa fedeltà, tipo colorare il calendario con i pastelli a cera…
  11. Ruby Haunt – TieBreaker
    Sentimenti al moviolone per lasciarsi al lunedì, dopo il processo del Biscardone.
  12. Yumi Zuma – Truth Consequences
    Pandemie e discobar con le serrande a mezz’asta.
  13. Beabadoobie – Fake Flowers
    Andar dai cinesi a comprare i fiorellini di plastica per dare un tono alla cucina.
  14. Boyo – Where are all my friends gone?
    Pop e distorsioni uditive.
  15. Clavicule – Garege is Dead
    Il Garage è morto, lunga vita al Garage.

 

Alberto Scuderi

  1. Gill Scott Heron – We are new again: a reimagining by Makaya McCraven
  2. Sault – Untitled (rise)/Untitled (black is)
  3. Mourning [A] Blkstar – the Circle
  4. Shabaka and the Ancestors – we are sent here by history
  5. Nicolas Jaar – Cenizas
  6. Matt Berninger – Serpentine prison
  7. Bob Dylan – Rough and rowdy ways
  8. Oneohtrix Point Never – Magic Oneohtrix point never
  9. Jon Hassel – Seeing Through Sound
  10. Keaton Henson – Monument
  11. Algiers – There is no Year
  12. Yves Tumor – Heaven to a tortured mind
  13. Autechre – Sign
  14. Caribou – Suddenly
  15. Kaki King – Modern Yesterdays

 

Anban

  1. Afflecks Palace – Everything Is Attempt To Be Human
  2. Man of Moon – Dark Sea
  3. Gerry Cinnamon – The Bonny
  4. Muzz – S/T
  5. Sorry – 925
  6. Blank Cassettes – Terraformed Happiness
  7. Owen – The Avalanche
  8. Deeper – Autopain
  9. Snowgoose – The Makin Of You
  10. Waxahatchee – Saint Cloud

 

Andrea Bentivoglio

  1. Fontaines D.C. – A Hero’s Death
  2. Coriky – Coriky
  3. Protomartyr – Ultimate Success Today
  4. Holy Motors – Home
  5. Nat Vazer – Is This Offensive and Loud?
  6. RVG – Feral
  7. Cherry Pickles – The Juice That’s Worth the Squeeze
  8. Run The Jewelz – RTJ4
  9. Stephen Malkmus – Traditional Techniques
  10. Nah – Nah
  11. Juniore – Un, Deux, Trois
  12. Lithics – The Tower Of Age
  13. Flaming Lips – American Head
  14. Lié – You Want It Real
  15. Milky Wimpshake – Confessions of an English Marxist

 

Andrea Fabbri

  1. Nick Cave – Idiot Prayer
  2. Jeff Tweedy – Love Is The King
  3. The Strokes – The New Abnormal
  4. Bruce Springsteen – Letter to You
  5. Rolling Blackouts Coastal Fever – Sideways to New Italy
  6. Brian Fallon – Local Honey
  7. HAIM – Women in Music, Pt. III
  8. Khruangbin – Mordechai
  9. Fontaines D.C. – A Hero’s Death
  10. Phoebe Bridgers – Punisher
  11. Lianne La Havas – Lianne La Havas
  12. Jason Isbell & The 400 Unit – Reunions
  13. Jonathan Wilson – Dixie Blur
  14. Idles – Ultra Mona
  15. Sufjan Stevens – The Ascension

 

Andrea Manenti

  1. Laura Jane Grace – Stay Alive
  2. Fontaines D.C. – A Hero’s Death
  3. Flaming Lips – American Head
  4. Idles – Ultra Mono
  5. Pretenders – Hate for Sale
  6. Trace Mountains – Lost in the Country
  7. The Strokes – The New Abnormal
  8. Fantastic Negrito – Have You Lost Your Mind Yet?
  9. Bob Dylan – Rough and Rowdy Ways
  10. Algiers – There Is No Year
  11. Metz – Atlas Vending
  12. Bruce Springsteen – Letter to You
  13. Bully – Sugaregg
  14. Disq – Collector
  15. Moses Sumney – grae

 

Carlo Pinchetti

  1. Empty Country – S/T
  2. Max Bloom – Perfume
  3. Beach Slang – The Deadbeat Bang of Heartbreak City
  4. Laura Jane Grace – Stay Alive
  5. Pay For Pain – Pain
  6. Owen – The Avalanche
  7. Pinegrove – Marygold
  8. Lowercase Roses – Titanic Planet
  9. Bright Eyes – Down In The Weeds, Where The World Once Was
  10. Nada Surf – Never Not Together
  11. J Cleveland Beat – Fka Winona
  12. Winter Passing – New Ways Of Living
  13. Andy Bell – The View From Halfway Down
  14. Cloud Nothings – The Black Hole Understands
  15. Tristan Jarvis – Anhedonia

 

Caterina Gritti

  1. Khruangbin – Mordechai
  2. Sufjan Stevens – The Ascension
  3. Tame Impala – The Slow Rush
  4. Peach Pit – You And Your Friends
  5. Adrianne Lenker – Songs
  6. Waxahatchee – Saint Cloud
  7. Damien Jurado – What’s New, Tomboy?
  8. Bill Callahan – Gold Record
  9. Yellow Days – A Day In A Yellow Beat
  10. Fleet Foxes – Shore
  11. Perfume Genius – Set My Heart On Fire
  12. Grimes – Miss Anthropocene
  13. Little Dragon – New Me, Same
  14. Eels – Earth To Dora
  15. Donovan Woods – Without People

 

Daniela Raffaldi

  1. Perfume Genius – Set My Heart On Fire Immediately
  2. Fontaines D.C. – A Hero's Death
  3. The Weeknd – After Hours
  4. Bob Dylan – Rough and Rowdy Ways
  5. Idles – Ultra Mono
  6. Tame Impala – The Slow Rush
  7. Touché Amoré – Lament
  8. Algiers – There Is No Year
  9. Sufjan Stevens – The Ascension
  10. The 1975 – Note On A Conditional Form
  11. Pup – This Place Sucks Ass
  12. James Blake – Before
  13. Caribou – Suddenly
  14. Eels – Earth To Dora
  15. Nothing – The Great Dismal

 

Giulia Colonnella

    1. Novo Amor – Cannot Be, Whatsoever
    2. Arctic Monkeys – Live At The Royal Albert Hall
    3. Nathaniel Rateliff – And It’s Still Alright
    4. The Howlers – Badlands
    5. Hotel Lux – Barstool Preaching
    6. M!R!M – The Visionary
    7. Vraell – Fall
    8. Qlowski – Ikea Youth / Grinding Halt
    9. Molchat Doma – Monument
    10. Belle & Sebastian – What To Look For In Summer
    11. Children Of The State – Tragic Carpet & the Magical Wasp Gang from Notre-Dame
    12. Porridge Radio – Every Bad
    13. Walt Disco – Young Hard and Handsome
    14. M. Ward – Think Of Spring
    15. Phoebe Bridgers – Punisher

 

 


 

Giulia Zanichelli

  1. Matt Berninger – Serpentine Prison
  2. The Strokes – The New Abnormal
  3. Fiona Apple – Fetch The Bolt Cutters
  4. Nick Cave – Idiot Prayer
  5. Waxahatchee – Saint Cloud
  6. Fontaines D.C. – A Hero’s Death
  7. Phoebe Bridgers – Punisher
  8. Adrianne Lenker – Songs
  9. Car Seat Headrest – Making A Door Less Open
  10. Sufjan Stevens – The Ascension
  11. Laura Marling – Song For Our Daughter
  12. Andrew Bird – HARK!
  13. Yves Tumor – Heaven To A Tortured Mind
  14. This Is The Kit – Off Off On
  15. Angel Olsen – Whole New Mess

 

Giuseppe Maltese

  1. King Krule – Man Alive!
  2. Tame Impala – The Slow Rush
  3. Yves Tumor – Heaven To A Tortured Mind
  4. The Strokes – The New Abnormal
  5. Pearl Jam – Gigaton
  6. Childish Gambino – 3.15.20
  7. Idles – Ultra Mono
  8. Matt Berninger – Serpentine Prison
  9. Thundercat – It Is What It Is
  10. Perfume Genius – Set My Heart On Fire Immediately
  11. Bob Dylan – Rough And Rowdy Ways
  12. Algiers – There Is No Year
  13. Poppy – I Disagree
  14. Jehnny Bett – To Love Is To Live
  15. Phoebe Bridgers – Punisher

 

Lucrezia Lauteri

  1. The Psychedelic Furs – Made of Rain
  2. X – Alphabetland
  3. Fontaines D. C. – A Hero’s Death
  4. Jeff Buckley – For the Rain to Gather ( Live, Santa Cruz 1994 )
  5. Idles – Ultra Mono
  6. The Flaming Lips – American Head
  7. Bob Dylan – Rough and Rowdy Ways
  8. John Frusciante – Maya
  9. Algiers – There is no Year
  10. Fiona Apple – Fetch The Bolt Cutters
  11. The Charlatans – Between 10th and 11th (Expanded Edition)
  12. The Pretenders – Hate for Sale
  13. Gorillaz – Song Machine, Season One: Strange Timez
  14. King Krule – Man Alive!
  15. Tame Impala – The Slow Rush

 

Mattia Sofo

  1. Fontaines D.C. – A Hero’s Death
  2. Adrianne Lenker – songs / instrumentals
  3. Phoebe Bridgers – Punisher
  4. Matt Berninger – Serpentine Prison
  5. Tame Impala – The Slow Rush
  6. Moses Sumney – græ
  7. Fiona Apple – Fetch the Bolt Cutters
  8. M. Ward – Migration Stories
  9. Kevin Morby – Sundowner
  10. Jeff Tweedy – Love Is The King
  11. Future Islands – As Long As You Are
  12. Amaarae – The Angel You Don’t Know
  13. Taylor Swift – evermore
  14. The Strokes – The New Abnormal
  15. Caribou – Suddenly

 

Nicandro Crolla

    1. Matt Berninger –  Serpentine Prison
    2. PJ Harvey – Angelene (Demo)
    3. Future Islands – As Long You Are 
    4. Nicholas Jarr  – Tecas
    5. Sault – Untitled
    6. Tame Impala – The Slow Rust
    7. Nick Cave – Idiot Prayer
    8. Phantogram – Ceremony
    9. The 1975 – Note On A Conditional Form 
    10. Caribou – Suddently 
    11. Doves – The Universal Want 
    12. Nicola Cruz –  Hybridism
    13. BBC Radio – The Time Like This Foo Fighters Cover
    14. Romy – Life time
    15. Black Pumas – Fast Car b/w Fire

 


 

Stefano Sordoni

  1. Sault – Untitled (Black Is)
  2. Sault – Untitled (Rise)
  3. Coriky – S/T
  4. Perfume Genius – Set My Heart On Fire Immediately
  5. Bob Dylan – Rough And Rowdy Ways
  6. Idles – Ultra Mono
  7. Nicolas Jaar – Cenizas
  8. Khruangbin – Mordechai
  9. The Dream Syndicate – The Universe Inside
  10. Sonic Boom – All Things Being Equal
  11. Yves Tumor – Heaven To A Tortured Mind
  12. All Them Witches – Nothing As The Ideal
  13. The Flaming Lips – American Head
  14. Fleet Foxes – Shore
  15. Caribou – Suddenly