Su Damon Albarn è difficile trovare qualcosa di nuovo da dire: un’instancabile ed eclettica fucina di idee e progetti musicali, che va dai Gorillaz, con un album in uscita a fine febbraio, ai Blur, che si preparano a un tour internazionale in programma per l’estate, passando per i The Good, The Bad & The Queen o, ancora, gli album solisti e i progetti musicali in Mali. Una carriera lunga, variegata, che ha tra i suoi meriti, prima, quello di aver alimentato gli anni migliori della musica inglese degli ultimi 30 anni, poi quello di aver creato la prima band virtuale della storia. Cosette, insomma.

Ancora più difficile, però, è immaginare che un artista di questo livello abbia registrato singoli e sessioni in un paesino del Comasco. Io sono nata e cresciuta proprio in quelle zone, e se leggete la mia bio in calce capirete perché questa notizia mi abbia particolarmente colpito: per questo non ho potuto far altro che andare a chiacchierare con i ragazzi di Edac Studio. All’arrivo, in una piccola stradina che fiancheggia i campi, sono stata accolta da Davide Lasala, fondatore di Edac, e Andrea Fognini, che da circa otto anni lo affianca nella gestione dello studio. Appena varcata la porta, ho percepito immediatamente un’atmosfera confortevole e improntata a una sola cosa: fare musica lavorando con passione e impegno.

Edac Studio è nato oltre quindici anni fa, senza un particolare progetto pianificato: Davide ha colto un’opportunità da una difficoltà (l’interruzione di un rapporto di lavoro), decidendo di dedicarsi alla sua passione per la musica e di creare una sala prove per il suo gruppo. Gradualmente, la saletta ha preso vita diventando a tutti gli effetti uno studio, creato e arredato in tutto e per tutto da Davide e Andrea (dal suo arrivo nel 2014): una crescita graduale, guidata dalla passione e dall’amore per le strumentazioni e gli accessori vintage, che nel tempo ha reso Edac uno studio pronto a ospitare artisti diversi ed eterogenei, provenienti da contesti e aree geografiche disparate, senza che Davide e Andrea lavorassero troppo proattivamente per attirarne di nuovi.

 

L’Edac Studio di Fino Mornasco (Como)

 

La collaborazione con Fatoumata Diawara

In questa maniera, quasi casuale, nasce anche il contatto con Fatoumata Diawara, artista malese di fama internazionale (nominata ai Grammy Awards per il suo album “Fenfo”) che da anni vive a Como. A segnare l’inizio di un rapporto speciale tra l’artista ed Edac è stata una chiamata della casa discografica londinese con la richiesta di poter usare lo studio.

Fin dalla prima giornata, infatti, l’intesa con Nick Gold (produttore di Fatoumata nonché, tra gli altri, dei Buena Vista Social Club) e l’artista africana è stata immediata ed empatica: tanto che, al termine delle prime sessioni, Fatoumata si congeda dagli Edac Studio con la promessa di tornare. Quella che probabilmente è nata come la pragmatica necessità di individuare un buono studio di registrazioni nella zona del Comasco, si è trasformato rapidamente in un rapporto professionale di fiducia e stima reciproca.

Le sessioni di registrazione, infatti, diventano sempre più frequenti. Dicono Lasala e Fognini: «Entrare in studio con Fatoumata è sempre estremamente stimolante: porta un sacco di materiale e di idee, e si scopre che direzione prenderà solo registrando in studio. Non c’è un disegno prestabilito, ma si segue un flusso creativo in costante evoluzione. Pensa che abbiamo scoperto solo successivamente che una canzone per cui avevamo registrato delle parti fosse quella del featuring con Lauryn Hill (il brano Black Woman, incluso nella colonna sonora del film Netflix “The Harder they fall”, ndr). Un’altra volta abbiamo registrato con lei una cover di Blowin’ in the wind di Bob Dylan per Uncut… ».

Passo dopo passo, quello tra l’artista malese ed Edac Studio diventa un rapporto continuativo, fino ad arrivare alla registrazione di Nsera, il singolo pubblicato lo scorso novembre, che vede proprio il featuring di Damon Albarn. Il pezzo è stato in parte composto e registrato proprio nello studio comasco: Davide e Andrea hanno seguito l’intero processo di evoluzione del brano, partendo dalla stesura iniziale con Fatoumata per poi inviarla ad Albarn per le sue integrazioni.

«È stato molto interessante assistere a questo processo creativo, vedere come Damon ha spostato il mood di questo pezzo, contaminandolo con i synth». È questa sorta di melting pot, infatti,  a caratterizzare questo il sodalizio artistico: il “Londonko”, termine coniato dalla stessa Fatoumata Diawara proprio per raccontare il connubio creativo che unisce Bamako e Londra.

 

 

Se questo ultimo lavoro ha visto la partecipazione di Damon a distanza, Davide e Andrea mi raccontano con entusiasmo della giornata di registrazioni per Désolé, uno dei singoli contenuti in “Song Machine vol. 3” dei Gorillaz (2020), che vede proprio un featuring di Fatoumata: pochi mesi dopo il primo incontro, come promesso, è tornata per un’altra sessione, questa volta accompagnata da una delle band più importanti al mondo, sbarcata in questo piccolo paese della provincia comasca per una giornata decisamente sorprendente.

«Quando ho ricevuto un’altra telefonata dalla casa discografica, ho immaginato si trattasse della richiesta di qualche altro artista della label, su passaparola di Fatoumata. Ma è stato solo a pochi giorni dalle sessioni, alla visione del contratto, che ho realizzato che si trattava di Damon Albarn – racconta Davide – Fino al giorno stesso non avevamo escluso che a venire nel nostro studio sarebbe stata solo lei, magari insieme al produttore di Damon, per la registrazione del featuring: solamente quando lo abbiamo visto arrivare qui davanti, coi nostri occhi, ci siamo detti: cavolo, è veramente lui».

Non solo lui, in realtà: perché a varcare la soglia della porta di Edac Studio sono tutti i musicisti che compongono i Gorillaz e lo stesso Jamie Hewlett, la mente grafica che dal 2000 dà volto e colori ai personaggi e alle storie della prima band virtuale al mondo. Anche in questo caso, la sintonia è stata immediata: fin dai primi minuti, Damon e il resto della band si sono entusiasmati per il clima e per le strumentazioni dello studio, collaborando direttamente alla preparazione delle sale e alla sistemazione dei dettagli, come gli scotch posizionati in determinati punti delle sale per le riprese video di Hewlett, che ha filmato l’intera sessione e utilizzato parte delle immagini per il video del singolo, girato proprio sul lago di Como.

Questo approccio ha permesso a tutti di entrare velocemente in sintonia e lavorare in maniera sinergica per tutta la sessione: ci sono voluti pochissimi take per registrare le parti necessarie, dopodiché la giornata è proseguita con una grande jam session.

Per Davide e Andrea, riuscire a lavorare in maniera così fluida ed efficace con una band di questo calibro è stata una conferma dell’impegno profuso in questi anni e una gratificazione professionale di certo non scontata. «Per noi è stato bellissimo e motivante, abbiamo capito una volta di più di andare nella direzione giusta. È stato davvero sorprendente vedere questi musicisti incredibili fidarsi e affidarsi a noi, rispettando completamente il nostro ruolo. In questo modo, infatti, ognuno è responsabilizzato e tende ad alzare l’asticella, perché il musicista si affida allo studio in maniera consulenziale e lo studio, a sua volta, riesce a dare un reale valore aggiunto».

 

 

La vita in studio con Damon Albarn

Quello di Damon Albarn è un approccio al lavoro serio e professionale, come è giusto aspettarsi da una star del suo livello, ma intelligentemente umile. Dalle parole di Davide e Andrea, è chiaro come il leader dei Blur sia perfettamente consapevole del suo profilo e del peso che può avere in uno studio di registrazione. Al tempo stesso, però, è un artista che sa mettere tutti a proprio agio per lavorare al meglio.

Per questo, per tutta la giornata passata in studio, Damon è stato educato e instancabile: una persona semplice che, allo schiacciare del tasto REC, diventa l’enorme artista che tutti conosciamo. E che, quando questo tasto si spegne, torna ad essere la persona accogliente e attenta che in un momento di pausa si premura di suggerire a Davide di non usare bottiglie di plastica. «Siamo molto attenti a questo tipo di cose e non le usiamo mai, le avevamo prese solo per essere certi di andare incontro alle preferenze di tutti: è stato bello vedere di essere in completa sintonia anche su questo, quindi anche con la persona oltre che l’artista».

 

Damon Albarn, Davide Lasala, Fatoumata Diawara, Andrea Fognini e Jamie Hewlett

 

L’approccio tenuto da Damon e soci ha permesso a tutti di lavorare senza frizioni, in uno spirito di condivisione e serenità, come dovrebbe sempre essere. «La musica è un lavoro, e quando lavori l’ego va messo da parte, così da poter essere completamente tranquilli e non avere alcuna soggezione, un’attitudine necessaria per dare il meglio e raggiungere un obiettivo comune».
Quando al talento si unisce un impegno intenso e professionale, il lavoro diventa semplice per tutta la squadra: «Ed è quello che è successo con Damon, Fatoumata e con altri artisti internazionali con cui lavoriamo spesso, come Nic Cester».

Edac, infatti, ha all’attivo, tra gli altri, anche una collaborazione proficua con il leader dei Jet (impegnato anche nella super band dei The Jaded Hearts Club insieme a Miles Kane, Jamie Davis, Matt Bellamy e Graham Coxon, il chitarrista che ha fondato e forgiato il suono dei Blur insieme a Damon), che è stato forse il primo ad averli aiutati a impostare il lavoro in maniera più internazionale.

In questi anni lo studio è diventato un punto di riferimento per artisti dal peso enorme, annoverando collaborazioni con David Immergluck (Counting Crows), Jason Hill (frontman dei Louis XIV e compositore di colonne sonore per David Fincher), Amanda Lear, Enrico Gabrielli (The Winstons, Pj Harvey), Roberto Dellera (Dellera, The Winstons, Afterhours), Edda, Giorgieness, Le Endrigo.
Oltre ovviamente a Fatoumata e Damon, che hanno deciso di sviluppare proprio in questo gioiellino della provincia comasca alcune delle loro sessioni creative più riuscite.

Sara Bernasconi

 

 

 

Andrea Fognini e Davide Lasala all’Edac Studio