Ritorna più puntuale del freddo di questo autunno “5 Canzoni Bomba”, la rubrica sui cinque brani usciti questa settimana che grazie alle deflagrazioni provocate sapranno farvi da valido riparo alle basse temperature, tanto ormai sparare i caloriferi a palla è sconveniente. E allora riscaldatevi una tazza di te, mettetevi un bel maglione e sedetevi ad ascoltare cosa abbiamo selezionato per voi.

 

First Aid Kit – Palomino

L’ultimo lustro musicale è stato sicuramente caratterizzato da molto pregevole indie-folk al femminile, genere di illustra tradizione che ha visto come primi esponenti le sorelle svedesi in tandem sotto il progetto First Aid Kid, giunte al quinto disco “Palomino”, che arriva a distanza di quattro anni dal precedente “Ruins”. Un lavoro atteso e che non sembra deludere fan di vecchia data e ascoltatori occasionali. Descritto dalle autrici come il loro disco più pop, questo album non deve allarmare chi sentisse puzza di solito pretestuoso disco da lockdown (a memoria ne salvo pochi, tipo Fiona Apple e Damon Albarn) o di virata synth-pop troppo brusca. Il disco non fa che irrobustire un canzoniere già solido e fatto di canzoni pop efficaci, che naturalmente e giustamente cerca di spaziare ancora di più gli ascoltatori che un’etichetta come la Columbia esige raggiungere. Se i primi singoli lasciavano presagire una raccolta di canzoni uptempo con bassi sostenuti, cori faciloni e ritornelli da alzare le mani dalle parti di icone moderne come Florence & The Machine o le più croccanti HAIM, il lotto intero restituisce una dimensione country più analogica come la title track posta in chisura, capace di essere decisa nell’incedere ma comunque tradizionale negli scenari sonori. Un kit di pronto soccorso per chiunque potesse avere dubbi.

 

Joahn Sebastian Punk – Risollevato

Il Rinascimento è un periodo storico che proprio per quello che ha rappresentato per storia, arte e cultura è diventato poi metafora di cambiamento interiore e personale anche del singolo. Questo sembra essere accaduto a Joahn Sebastian Punk, al secolo Massimiliano Raffa, che ha interamente scritto e composto tutti i brani di questo EP appena uscito e intitolato appunto “Rinascimento”, prodotto da Matteo Cantaluppi, uno dei producer artefici della trasformazione dell’indie italiano in cantautorato pop da classifica e palazzetti. Il cambiamento infatti più significativo rispetto ai due album precedenti non sta solo nel passaggio all’italiano, ma anche a una cantabilità melodica molto più incisiva e a una lirica in grado di rispecchiare topoi narrativi che molti ascoltatori possono aver vissuto o vivere. Un artista rinato o semplicemente “Risollevato”

 

Gorillaz – Baby Queen

I Gorillaz non hanno certo bisogno di preamboli di poche righe stile servizio pubblico. Una delle presenze musicali più importanti del nuovo millennio, in grado di leggere e spesso anticipare tendenze come neanche i Blur, rilegati a un popolarissimo filone momentaneo poi sfumato e sbiadito come un ricordo nostalgico (leggasi invecchiato male), seppero fare. Eppure la sensazione è un po’ quella che senza i prestigiosissimi featuring sia una band senza grande consistenza. Questo sembra voler evitare Damon Albarn col prossimo disco “Cracker Island”, in cui sembra voler riportare al centro del progetto la sua voce e presenza scenica. Il terzo singolo estratto, nonché primo singolo dei Gorillaz senza ospitate da 4 anni, è un brano che rievoca corazzate di singoli leggendari come On Melancholy Hill o Kids With Guns e ribadire che i Gorillaz sanno essere band autonoma e con qualcosa da dire anche dopo quasi 20 anni di attività, che non hanno mai visto cali di creatività significativa. Damon Albarn è solo sulla scena senza voci di terzi, come accade per la maggior parte degli ormai standardizzati ma sempre sopraffini show del collettivo. Non è un caso che la canzone si ispiri a un fatto accaduto proprio nella dimensione live: nel 1997 una principessa thailandese andò ad assistere a un concerto dei Blur seduta su un trono posizionato nei pressi del mixer fronte palco, che poi la giovane nobile utilizzò per fare stage diving non appena Song 2 iniziò a risuonare, a ricordarci che di fronte a una bella canzone siamo tutti uguali.

 

Yves Tumor – God Is A Circle

Vi abbiamo già segnalato il pezzo come video della settimana, ma colgo anche questa finestra per spendere due parole sulla nuova canzone di Sean Bowie aka Yves Tumor: un brano che segna un cambio di direzione per l’artista, in cui però non viene meno creatività sfrenata e quindi originalità. Musicalmente siamo dalle parti di un industrial rock comunque accessibile, tipo quei brani che i Nine Inch Nails sono riusciti a mandare in radio negli anni 2000, e non è quindi un caso che la canzone sia mixata da Alan Moulder, storico produttore e quasi membro aggiunto dei NIN, ai quali Yves Tumor ha fatto da supporto di recente. Abbiamo quindi una chitarra molto filtrata che cerca di inserirsi occupando qualsiasi spazio disponibile lasciato dalla ritmica serrata, composta anche da un inquietante sospiro sofferente e un basso bello saturo. Vi ritroverete a canticchiare il ritornello già dopo due ascolti. Per quanto riguarda il video prodotto da Jordan Hemingway e presente anche qui sotto: macabro orrore tanto impattante quanto disorientante.

 

Yo La Tengo – Fallout

Veterani, gioite: gli Yo La Tengo tornano con un nuovo disco intitolato “This Stupid World”, che vedrà luce il 10 febbraio prossimo. Sia il titolo della canzone che quello del disco sembrano tradire un’insistenza nel genere delle protest song già ribadito rispettivamente con ultimo disco ed EP. La novità sta semmai nell’abbandono di contributi esterni: il gruppo ha deciso infatti di fare tutto per sé, e quindi fare per tre. Questa stessa Follout è frutto di un’unica take senza troppa post-produzione, a sottolineare proprio l’urgenza del testo. Una rassicurante presenza.

A cura di Andrea Fabbri

 

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