È nato quasi per gioco a una festa di compleanno, il supergruppo composto da Miles Kane (The Last Shadow Puppets), Nic Cester (Jet), i chitarristi Graham Coxon (Blur) e Jamie Davis, Matthew Bellamy (Muse) al basso e il batterista Sean Payne (The Zutons). Volevano cantare i Beatles al karaoke e invece si sono fatti prendere la mano, e ne è uscito il primo album dei The Jaded Hearts Club: “You’ve Always Been Here”.

Un album interamente composto da cover, brani storici che hanno fatto battere il cuore e i piedi agli illustri componenti, guidati nella registrazione dalla passione per il northern soul di Jamie e dalla perizia di Bellamy. Per tornare alle origini e rispolverare un po’ di sano entusiasmo da sala prove, i nostri hanno scomodato brani come Love’s gone bad di Chris Clark e Nobody but me degli Isley Brothers.

Spuntano anche This love starved heart of mine (It’s killing me) di un certo Marvin Gaye e la splendida di I put a spell on you di Screamin’ Jay Hawkins. Anche se le vere chicche dell’album sono l’interessante arrangiamento di Long & Lonesome Road e in chiusura la Fever di Bellamy, tutta basso e voce.

Risulta evidente all’ascolto l’intesa eccezionale collaudata dalla band durante la registrazione. Nell’insieme “You’ve Always Been Here” non è un album imprescindibile, si presta a un ascolto occasionale, di quelli che capitano la sera in cui vi mancano certi pezzacci storici. Ciò che resta delizioso del progetto è l’attitudine con cui è stato architettato, l’energia che lega questi musicisti nell’atto che li rende tali: prendere in mano le chitarre nel mezzo di una festa, e suonare quel che si ha voglia di suonare.

Mattia Sofo