Dopo veramente troppi anni di silenzio, finalmente sono tornati. I The Last Shadow Puppets hanno deciso di farsi risentire con il loro nuovo album “Everything You’ve Come To Expect”, uscito il primo aprile 2016 per la Domino Records.
Il singolo Bad Habits era già riuscito a suscitare l’interesse collettivo come da previsione; stiamo parlando di Turner e Kane, non certo di due qualunque. La coppia di amici più cool del Regno Unito mostra il suo livello di affiatamento ancora una volta; la loro intesa musicale, e non solo, non è mai stata un mistero, ma in questo album hanno dato sicuramente un qualcosa in più. È un disco da cui si potrebbero benissimo tirar fuori quattro o cinque singoli.
Aviator in apertura suona quasi da copione, è quello che ci si aspetta; sono veramente TLSP. Miracle Alinger e Dracula Teeth cambiano decisamente il tono e le illusorie aspettative. C’è più maturità testuale (sono pur sempre passati otto anni) e la musica d’accompagnamento è sicuramente una cosa nuova. Questa falsa riga si ripete per le seguenti due tracce fino ad arrivare al già citato Bad Habits, che suona decisamente più rock e ci ricorda il passato, non solo della band, ma della musica in generale: è una ricerca quasi malinconica di quello che era ed è ancora la musica per Alex e Miles.
Sweet Deams, TN è puro romanticismo turneriano accompagnato da una batteria talmente incalzante da far capire l’importanza che ha questo pezzo per il cantante degli Arctic Monkeys. Used To Be My Girl forse per i giri di chitarra è la traccia che più appartiene all’ex Rascals, ma anche in questo caso i due frontman riescono a fondersi in un’unica persona.
Un’oscura She Does The Woods funge quasi da intermezzo; forse il pezzo più complesso e musicalmente più valido di tutto l’album; le chitarre sono quelle che ci hanno fatto innamorare di “AM” e le voci, beh… lo sapete. The Dream Synopsis è la canzone che metteresti in cuffia alla ragazza di cui sei perso anche senza sapere il significato del testo. Sembra uscita da “Submarine” o “Suck it and See” per capirci. C’è fin troppa dolcezza, quella che ti spezza ma che non può non emozionare.
Siamo ai titoli di coda con The Bourne Identity. È la primavera The Last Shadow Puppets che saluta e regola l’amore e la malinconia che pregna la quasi totalità dell’album.
Tutto quello che ci si aspetta è la proposta e forse la provocazione del duo inglese. Sinceramente non ci si aspettava un lavoro così tanto armonico e così deciso. Suona e canta come uno sfogo di quello che veramente vorrebbero trasmettere i due artisti; sono canzoni create da due che se la intendono veramente e che sono riusciti ancora una volta a distinguersi.
Quest’estate suoneranno per noi in due date da non perdere. Fino ad allora il nostro consiglio è solamente quello di ascoltare e cantare “Everything You’ve Come to Expect” perché fidatevi, ne vale veramente la pena.
Andrea Asperi