Le Dianime sono una band abruzzese, tutta al femminile, intriganti e ipnotiche, con un’innegabile anima rock. Il loro ultimo singolo Oltre dovrebbe essere, per mood e tempistiche, il vostro ultimo ascolto prima di mettervi definitivamente il cappotto. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro a proposito di donne, influenze musicali ed estati rovinate da incidenti stradali.

 

 

Cos’è successo alla vostra formazione? E com’è essere in tre ragazze?

Con la vecchia formazione a un certo punto non ci sentivamo più in sintonia. Succede, semplicemente. Non ci sono stati morti né feriti. Abbiamo deciso di cambiare tutto e ora eccoci qui. Essere in tre è sicuramente più semplice che essere in cinque, tante teste non sono facili da gestire. Per quanto riguarda l’essere ragazze onestamente non gli abbiamo mai dato peso e non ci siamo imposte di essere una band femminile.

Domanda banalotta o forse no. Ma perchè ci sono poche donne a rappresentare la scena musicale italiana (e non solo)? Ce ne citate qualcuna che vale la pena salvare su Spotify?

Secondo noi ce ne sono parecchie interessanti, da Veronica de La Rappresentante di Lista a Isabella de La Municipal. Tra le nuove leve del panorama indipendente ci piacciono molto Maria Antonietta, Marti Stone e Giungla. Sara poi è innamorata di Myss Keta, ma non ditelo in giro. Comunque, se si parla di donne che rappresentano la scena musicale italiana, non si può non citare Carmen Consoli. Tutti dovrebbero avere almeno un suo pezzo nella propria playlist.

E cos’è cambiato musicalmente? Vi siete date una calmata o sbaglio?

La nostra anima rock è sempre lì in agguato, pronta a esplodere. Soprattutto nei live è difficile tenerla a bada. Diciamo che abbiamo cambiato il modo di esprimere certe cose. Anche se è importante precisare che ogni pezzo ha la sua storia e la sua dimensione, sarebbe complicato cercare di imporre una direzione a una sensazione che di per sé è incontrollabile. Quindi potrebbe trattarsi di una calma apparente, chi lo sa.

Qual è il sogno dell’estate di cui parlate nel vostro ultimo singolo Oltre?

Il testo di Oltre è nato in un momento delicato per Sara (voce), che in quel periodo era costretta all’immobilità fisica a causa di un incidente che le ha impedito di viversi l’estate. È stato un periodo di riflessioni personali e di dialoghi profondi con se stessi.

I singoli Risposte e Oltre parlano della stessa persona?

No.

Cosa ascoltate? Vi influenzate a vicenda per quanto riguarda i vostri gusti musicali?

Questa è una domanda che ci mette sempre in crisi. Ascoltiamo davvero di tutto, per quanto possa sembrare riduttiva questa frase. Di sicuro non ascoltiamo roba latino-americana e neomelodica, se può esserti utile saperlo.

E adesso? A quando un nuovo album? E come sarà?

Siamo lavorando al disco da un bel po’. Non sappiamo dirti come sarà. Di sicuro lì dentro troverai pezzi di noi: sarà un modo per conoscerci attraverso le nostre canzoni. E, speriamo, un modo per riconoscerti.