I Belle and Sebastian arrivano finalmente alla conclusione di una delle loro più belle avventure nel nuovo millennio con la pubblicazione del terzo EP in poco meno di tre mesi a nome “How to Solve Our Human Problems”. Per questo EP di chiusura gli scozzesi hanno pensato bene di affrontare soprattutto il loro amore per gli anni Ottanta: sentire per credere Poor Boy e Best Friend. La prima gode di un groove di basso pazzesco, la seconda, nonché traccia di chiusura dell’intero lavoro, vive di richiami al pop più zuccherino di numi tutelari insoliti quali Abba o Bee Gees.
In mezzo troviamo Everything Is Now (Part Two), la versione cantata del brano già apparso a chiusura del primo EP, la melodia cinematografica di Too Many Tears, sostenuta dal concatenarsi delle voci di Sarah Martin e Stuart Murdoch, e soprattutto il gioiellino There Is An Everlasting Song, che sembra essere uscito direttamente dalla prima produzione dei Belle & Sebastian, proposta anche durante i loro ultimi live (qui il nostro report del concerto del 13 febbraio al Fabrique di Milano).
In conclusione, “How to Solve Our Human Problems” si rivela una delle migliori uscite discografiche dei Belle & Sebastian almeno per quanto riguarda il terzo millennio, una sorta di greatest hits di brani inediti in cui la band si diverte a giocare con tutte le varie anime che ne hanno definito la carriera.
Andrea Manenti
Ecco le nostre recensioni dei primi due Ep:
How to solve human problems part.1
How to solve human problems part.2

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.