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Mark Lanegan & Duke Garwood – White Animals: Recensione

Dopo il fortunato episodio del 2013, “Black Pudding”, Mark Lanegan e Duke Garwood tornano a collaborare per questo “With Animals”. La voce rauca e baritonale di Lanegan disegna scenari inquieti, di abbandono e solitudine, spesso disperati, crudi; stavolta ad accompagnarla non ci sono le chitarre conturbanti e velenose di Garwood, ma l’arricchimento dato da effettistica e soprattutto drum machine, come ad esempio nell’opener Save Me e nella title track With Animals, dalla ninfa folk quanto cupa ma assai iconiche per delineare il mondo che i due vogliono disegnare.

Un tracciato sonoro che prosegue anche in Feast to Famine e i suoi ritmi claustrofobici ed oppressivi, o nei momenti maggiormente blues, ma pur sempre cinici e nervosi, come Spaceman e L.A. Blue. In altri pezzi più malinconici, delicati ed acustici come Upon Doing Something Wrong, One Way Glass o la traccia di chiusura Desert Song, mettono in mostra anche il loro lato più emotivo e vulnerabile.

Ancora una volta un album notturno, fatto su misura per lo spirito e l’animo; ancora una volta, una dimostrazione di immarcescibile talento da parte di Mark Lanegan e Duke Garwood.

Anban