Le premesse per alzare le chiappe e trasferirci per tre giorni a Parma ci sono tutte. La tredicesima edizione del Barezzi Festival, che si terrà dal 15 al 17 novembre al Teatro Regio e all’Auditorium Paganini della cittadina emiliana, propone infatti un cartellone tutt’altro che scontato e per questo degno di interesse. Qui vi diamo qualche consiglio per destreggiarvi al meglio.
Venerdì 15 novembre
Ad aprire la rassegna saranno gli Echo & The Bunnymen, una band che non ha bisogno di presentazioni, tornata recentemente alla ribalta con il disco “The Stars, The Oceans & The Moon” (2018). Vista l’età, i sospetti sulla buona tenuta del gruppo britannico sono più che leciti. Ma dal vivo li abbiamo già visti lo scorso anno al Todays Festival di Torino, e possiamo assicurarvi che ne vale la pena. Speriamo che in scaletta ci sia ancora qualche perla da “Crocodiles”, “Heaven Up Here”, “Porcupine” e “Ocean Rain”. Ah, che nostalgia.
Ah, arrivate presto, perché in apertura suonerà Fil Bo Riva, cantautore romano cresciuto tra Dublino e Berlino, tra i nostri preferiti fin dal suo bellissimo EP d’esordio “If you’re right, it’s alright” (qui la nostra recensione) e poi con l’album “Beautiful Sadness” (leggete anche qui). Ma che dico presto, prestissimo: alle 13 e alle 16, a ingresso gratuito al Tanqueray Bar, ci saranno Renzo Rubino e il redivivo Dente, fresco di pubblicazione del singolo Anche se non voglio. Il cantautore emiliano si racconterà tra parole e canzoni, magari anche qualcuna dal nuovo disco in uscita nel 2020 (qui intanto potete leggervi una nostra divertente intervista). E a proposito di Emilia, alle 18.30 sul palco del Ridotto salirà invece Vasco Brondi, che dopo aver mandato in pensione Le Luci della centrale elettrica presenterà uno spettacolo pensato apposta per l’occasione. Chissà, potrebbe essere figo.
Sabato 16 novembre
Il protagonista del main stage del Teatro Regio sarà Apparat, il boss dell’elettronica berlinese e internazionale, anche lui fresco di una nuova pubblicazione. Dopo il progetto Moderat è infatti tornato con il suo quinto album solista “LP5”, che arriva a sfiorare il jazz e non solo. A teatro poi, è sicuramente da non perdere. Alle 16 vi segnaliamo Cristiano Godano, che sta portando in giro con orgoglio i suoi trent’anni di carriera con i Marlene Kuntz, e alle 17 Francesco Di Bella dei 24 Grana. Al Ridotto Stage alle 18.30 sarà invece di scena Scott Matthews con il suo folk blues d’autore. Se non ci andate siete matti. Da ultimo, se volete fare casino, vi ricordiamo l’appuntamento con il djset di Marcellus Pittman nella Sala Ipogea dell’Auditorium Paganini dopo il live di Apparat.
Domenica 17 novembre
Alle 21 ci sarà J.P Bimeni, soulman fuggito dal Burundi e rifugiato a Londra fin dai primi anni 2000. Sarà un live importante, garantito. Dopo di lui, il concerto più atteso della giornata, quello dei francesi Nouvelle Vague, che hanno ridefinito il concetto di cover band riarrangiando grandi successi punk e new wave in chiave bossa nova.

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.