Thinking of a Place segna il ritorno dei War On Drugs. Undici minuti di totale immersione nella musica di Adam Granduciel, che canta “Love is like a ghost in the distance out of reach.”, avvertendoci del fatto che “There’s a darkness over there/But we ain’t going”.
La musica ambient si unisce agli assoli di chitarra senza mai perdere di intensità, a volte rallentando per osservare meglio ciò che lo circonda e altre accelerando, lasciando tutto sfocato. La forza di Thinking of a Place arriva dal modo di Granduciel di comunicare attraverso una musica così pacata. Dal 2014, anno di “Lost in the Dream”, la sua influenza è stata quasi onnipresente nel mondo indie, influenzando artisti che volevano dare un tocco di velata nostalgia alle proprie produzioni.
Finalmente è possibile ascoltare ciò a cui i War On Drugs stavano pensando, facendolo diventare tremendamente reale. Buon ascolto!

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.