“I Don’t Live Here Anymore”, quinto album in poco più di un decennio per The War on Drugs, è un’illusione. Dopo aver afferrato la fama grazie alla riproposizione della grande canzone rock americana e agli assoli di lunghezza disarmante di scuola Crazy Horse, la band della Pennsylvania sembra infatti avere cambiato leggermente il proprio sound.
Laddove l’apripista Living Proof, tra l’altro unico brano registrato in presa diretta, è praticamente un instant classic dalla melodia cristallina e dalla musicalità spiccatamente Seventies, il resto dell’album pecca di una scelta non proprio delle migliori: il suono della batteria. La potenza e la precisione del drumming di Charlie Hall soffrono infatti di un sound che riprende esattamente quello tipico degli anni Ottanta, un sound che forse andava bene per Phil Collins, probabilmente ha funzionato anche con Tom Petty, ma che allo stesso tempo ha reso inascoltabili persino certe cose di Bruce Springsteen (pensiamo a “Tunnel of Love”, “Human Touch” o “Lucky Town”).
Nonostante ciò, il disco è apprezzabile in quanto composto da ottime canzoni. Se infatti i tastieroni di I Don’t Wanna Wait e Victim hanno bisogno di più ascolti per essere apprezzati, lo stesso non si può certo dire dei tre singoloni Harmonia’s Dream, Change e la title track, che catturano ed esaltano sin da subito, così come Wasted, che sembra direttamente uscita da “Born in the USA”, o le ballad Rings Around My Father’s Eyes e Old Skin.
Un album strano, difficile per chi è abituato a un certo tipo di ascolti, ma di sicuro fascino. Una scommessa: se vinta o persa, solo il tempo ce lo dirà.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman