Esben and The Witch – Nowhere: Recensione

Capita di vedere la copertina di un disco e ricordarne un'altra più lontana: immagini che si inseguono, istantanee dello stesso luogo, ma in tempi diversi. La vecchia copertina è quella di “Porcupine” degli...

Julia Holter – Aviary: Recensione

Una Cappuccetto Rosso in mezzo a un bosco surreale e spinoso, che affronta senza paura un viaggio sonoro e sperimentale. Dopo circa tre anni da "Have You In My Wilderness", e rivolto in tutt’altra direzione...

Jon Spencer – Spencer Sings The Hits: Recensione

Jon Spencer, una carriera stellare fra Shithouse, Pussy Galore, Boss Hog, Heavy Trash, Honeymoon Killers e soprattutto Blues Explosion, all’alba dei 53 anni, incide il suo primo album da solista. Solista? N...

Dead Can Dance – Dionysus: Recensione

“Dionysus”, divinità greca, dio del vino. Così ritornano i Dead Can Dance. Il duo anglo-australiano, in attività dal 1984, ha rappresentato una delle pieghe di quella meravigliosa scultura che è stata la ne...

Dispatch – Location 13: Recensione

Si può uscire dal languore affascinante e malinconico che induce la trafila Halloween-ognissanti-morti, con l’enorme assuefazione del suo immaginario, e incominciare, se pur timidamente, a intravedere la lu...

J Mascis – Elastic Days: Recensione

Quando ho di fronte il solo nome di J Mascis, personalmente vado in ambasce per manifesta inferiorità. E vado in brodo di giuggiole: per quello che era, per quello che è stato, per quello che rappresenta an...