Capita di vedere la copertina di un disco e ricordarne un’altra più lontana: immagini che si inseguono, istantanee dello stesso luogo, ma in tempi diversi. La vecchia copertina è quella di “Porcupine” degli Echo and the Bunnymen, del 1983, mentre quella che sto guardando ha come titolo “Nowhere”. Loro sono gli Esben and the Witch, gruppo gothic di Brighton il cui nome deriva da una fiaba danese. Il panorama, in entrambe le foto, rimanda a una scogliera. Diversi i personaggi, diverse le stagioni, simili le sensazioni. Entriamo cauti nell’immagine di questo nuovo disco e guardiamo, ascoltando.
1- A Desire for Light: dalla scogliera il cielo è un sipario nero. Dietro, gli elementi si scatenano mostrandoci dei bagliori. Invochiamo che il panno scuro si alzi perchè necessitiamo di luce.
2- Dull Gret: dalla seppur magica spatola del pittore Richter, affiorano solo tetre sfumature dove il grigio è il colore più vivido. Guarda quanti possono essere i neri: il buio mostra così la sua tavolozza di scale cromatiche.
3- Golden Purifier: sediamo vinti sui sassi invocando tinte vivaci. Serviranno forse una preghiera o un mantra per resuscitare un caleidoscopio rotto?
4- The Unspoiled: ed ecco sprazzi di luce e vento e onde, la cui schiuma bianca annacqua il corvino.
5- Seclusion: tenui pastelli ci raggiungono per un attimo e la quiete momentanea ci dà speranza e riposo.
6- Darkness (I too am here): luce che fa chiudere gli occhi. Sotto la scogliera il mare urla e i naufraghi cercano disperatamente un approdo. Finalmente tutto si placa e i nuovi arrivati raccontano i loro drammatici viaggi.
Esben and the Witch saranno in tour a Milano il 3 dicembre e un posto in scogliera, se fossi in voi, lo prenoterei.
Massi Marcheselli

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.