ce lo chiede l'europa

A un anno di distanza da “Amore Povero”, Dutch Nazari torna con il suo quarto album “Ce lo chiede l’Europa”. L’ultimo lavoro del rapper di Padova, in uscita per Undamento, è una raccolta di fotografie quotidiane che confermano il suo sguardo lucido sulla realtà e la sua capacità di fondere la canzone d’autore a un rap dal sound contemporaneo.

Le dodici tracce sono caratterizzate da sonorità elettroniche e beat incalzanti, non c’è spazio per tempi morti. Le melodie stratificate sono la sottoveste perfetta per i testi evocativi di Dutch, ricchi di immagini e situazioni valorizzate dalla narrazione, a volte tagliente, a volte più ironica, ma sempre centrata e attuale.

«Ce lo chiede l’Europa è una frase che è stata usata fino allo sfinimento dalla politica negli ultimi otto/nove anni, di solito per giustificare scelte impopolari scaricandone la responsabilità. La foto di copertina è una raffigurazione simbolica del concetto di Europa: i ragazzi sorridenti rappresentano il capitale umano della cosiddetta “generazione Erasmus”, la prima a identificarsi come europea. Alle loro spalle un’edilizia orribile, simbolo di un altro aspetto di questa Europa, il modello di sviluppo economico liberista, che non tiene conto delle proprie risorse e spesso genera mostri».

Mostri messi a fuoco nitidamente nelle pennellate astratte di Mirò, in cui la disillusione lascia un briciolo di speranza. Nelle note luminose di Momento Clinico, negli stati d’animo irrisolti di Così Così. Nell’arpeggio desolato che accompagna tutto l’ultimo brano L’Europa.

Un lavoro raffinato, in equilibrio tra le barre pungenti e gli ambienti sonori ipnotici, impreziosito dal flow avvolgente e dall’abilità narrativa di uno dei rapper più in forma del momento.

Mattia Sofo