the lillywhite sessions

A pochi mesi di distanza da “Deafman Glance”, Ryley Walker torna con un nuovo lavoro per Dead Oceans. “The Lillywhite Sessions” è la reinterpretazione di un glorioso album della Dave Matthews Band, concentrato di jazz e post-rock dalla durata di circa settanta minuti.

Quando nel 2001 la band della Virginia fece uscire il disco, lo pubblicò esclusivamente come bootleg online, motivo per cui alcuni brani sono noti più che altro per essere finiti in “Busted Stuff”, album del 2002. Ryley Walker decide di dare nuova voce ai 12 brani, riproponendoli in trio, con Ryan Jewell alla batteria e Andrew Scott Young al basso, accentuando le tinte jazz che avvolgono ogni brano.

La prima traccia, Busted Stuff, ricorda nitidamente le atmosfere dei The Sea and Cake, riferimenti grazie a cui, da ragazzo a Chicago, Walker si avvicinò per la prima volta alla musica. Forse è proprio la spinta nostalgica a dare un sapore così forte a questa nuova versione dei brani, e a renderne l’interpretazione molto personale. In Diggin’ A Ditch le chitarre suonano prepotenti come quelle dei Dinosaur Jr. Monkey Man è uno dei brani più interessanti dal punto di vista sperimentale, mentre l’attacco di Raven dipinge atmosfere Hendrixiane.

“The Lillywhite Sessions” è una restaurazione ben riuscita, un ritratto affettuoso, e una lucida prova di maturità per un musicista di 29 anni.

Mattia Sofo