Lo so, è arrivata l’estate e molti di voi staranno canticchiando canzoni dalle melodie poppeggianti e i testi adolescenziali. Lo so che indossate quelle scarpette bianche o blu monomarca. Ma ricordate che talvolta, con questo clima, può arrivare un temporale: di quelli improvvisi, che non ti aspetti, ma che vivi piacevolmente.
E allora indossate gli anfibi, ragazzi, che Trent Reznor è tornato. Stiamo parlando dei Nine Inch Nails, che suonano dal 1988. Il nuovo lavoro si chiama “Bad Witch” e va ascoltato sull’attenti.
1. Shit Mirror: un inizio potente, se volete una nuova faccia in un nuovo mondo. Un consiglio o un avvertimento? Chiedetelo a questo specchio di mer#a.
2. Ahead of Ourselves: provate ad aggrapparvi a delle scivolose pareti mentre cadete in un vortice ipnotico…
3. Play the Goddamned Part: treni che viaggiano a ritmi incalzanti tra paesaggi sinistri, pause angeliche e sospiri affaticati.
4. God Break Down the Door: industrial sound, gallerie sotterranee, neon che friggono e una voce che recita una preghiera pagana.
5. I’m Not From This World: un’alba meccanica sta sorgendo. Creature di metallo, vento in loop e un sole artificiale.
6. Over and Out: forse in mondi lontani sono o saranno queste le ninne nanne. In questo preciso momento, semplicemente godiamo di queste eleganti carezze fatte di voce e suono.
Il temporale si sta allontanando e ci ha riempiti di suoni e di luci. Lascio ai più precisi di voi capire se “Bad Witch” sia da considerarsi il nono album dei Nine Inch Nails o l’ultimo Ep di una trilogia. Io sto ancora ascoltando gli ultimi tuoni, il mareggiar delle onde e vedo spiragli tra le nuvole.
Massi Marcheselli
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.