Tornano a brillare i Local Natives, “Violet Street” è il loro quarto album uscito per Loma Vista. Dopo “Gorilla Manor” e “Hummingbird”, la band di Silver Lake, L.A., si era imposta come una delle più interessanti ed eclettiche del panorama indie americano. Il loro terzo lavoro, “Sunlit Youth”, era stato un cambio di direzione, una virata pop più moderna che sembrava aver smorzato il loro percorso artistico. Ma alla luce dell’ascolto di “Violet Street”, forse è venuto il momento di rivalutare l’album del 2016.
La formula magica del quintetto rimane la perfetta fusione delle tre voci che si amalgamano con successo fin dai tempi di Airplanes. Il tappeto armonico è ricco di percussioni, chitarre e tastiere, suonate a turno dai componenti della band (tutti polistrumentisti), che hanno registrato tutti insieme, ottenendo la stessa energia che scaturisce dai loro live. Le più evidenti conferme del percorso che avevano intrapreso nel disco precedente sono i singoli When Am I Gonna Lose You e Cafè Amarillo, freschi, magnetici e malinconici allo stesso tempo.
Probabilmente il merito è anche del produttore Shawn Everett (War On Drugs, Kurt Vile), che è stato in grado di vedere la potenzialità del sound complesso e raffinato della band, e di miscelarlo alle melodie intriganti che mettono in luce brani come Megaton Mile, Shy e perfino la ballata finale Tap Dancer.
I Local Natives tornano a convincere, grazie alla ricercata stratificazione degli arrangiamenti, alla loro eccellente alchimia vocale, e grazie anche alla scelta attenta di un produttore che sta confezionando i migliori lavori musicali del momento.
Mattia Sofo
Mi racconto in una frase: “Il segreto è il whiskey” (dopo aver ottenuto il foglio rosa)
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: Alcatraz (Milano), Serraglio (Milano), Circolo Ohibò (Milano)
Il primo disco che ho comprato: Doveva essere qualcosa di Ligabue.
Il primo disco che avrei voluto comprare: Pink Floyd – Atom Heart Mother
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Mi piace andare al cinema da solo.