technoir

Il palco dei Technoir

Qualche sera fa ricevo un messaggio: “Vuoi andare a sentire i Landlord al Magnolia?”. “Sì, certo che sì”. Perché no? Sono curiosa di sentire anche questa band live. Così, emozionata e adrenalinica come ogni volta prima di un concerto, mi avvio verso il Magnolia per il Wow – Roba Fresca a Milano. Arrivo inaspettatamente in anticipo. Il clima è molto diverso da quello dei festival estivi, fa troppo freddo per aspettare fuori, quindi decido di entrare. L’atmosfera dentro è perfetta: luci basse e un mix di canzoni in sottofondo che vanno dagli Arctic Monkeys, agli Alt J e i Black Keys. Ho il tempo di dare un’occhiata in giro prima che inizino i concerti e subito vengo attirata da un piccolo palco con delle piante, una lampada da terra, un sintetizzatore e una chitarra appoggiata al muro (poco dopo lì suoneranno i Technoir). Scatto qualche foto, ma mi sento un agente sotto copertura e decido di farmi un drink. Con il mio vodka-lemon in mano vado verso quello che di solito è il guardaroba: ora al suo posto trovo due/tre consolle di videogame anni ’90. Ci sono anche magliette da serigrafare e i collage di Oltre Collage Collective, tra cui quelli di Franz Samsa che mi piacciono tanto. Mi innamor o perdutamente di alcune presine da cucina con stampate le foto dei Fab4. Sono lì lì per comprarle, quando sento la musica che inizia a cambiare.

aftersalsa

Aftersalsa

I primi a salire sul palco sono gli Aftersalsa. Gruppo di quattro baldi giovani brianzoli che hanno da poco pubblicato il loro primo EP “Chances”, contenente quattro pezzi dalle sonorità elettroniche e synthpop. Il pezzo che preferisco è White Collar. I ragazzi riescono a trascinare e far ballare il pubblico. Una chance credo proprio che se la meritino. Non ci sono pause tra un concerto e l’altro. Così dopo il sound electro-soul dei Technoir è il turno dei Landlord, la band riminese conosciuta tramite X-Factor. Iniziano a suonare pezzi del nuovo album “Beside” (la recensione del disco potete trovarla qui), tra cui Farewell ed Everything Troubled, in cui si possono ritrovare tutte le sonorità dream pop ed elettroniche che li contraddistinguono, insieme al sinfonismo classico e alla tipica atmosfera ambient che riescono a creare. Mi lascio trasportare dalla musica e dalla delicata ma potente voce di Francesca Mazzucchetti. Il concerto continua con pezzi del vecchio album “Aside”, come Hidden o Still Changing, che trovo molto interessante, perché un po’ più intimista e profondo, o Get By, il pezzo a mio parere più riuscito di tutta la serata. Si percepisce davvero quanto i Landlord amino suonarlo live e quanto piaccia al pubblico, in particolare alla signora di fronte a me, che si scatena e scatta foto e video per tutta la durata del concerto.

landlord

Lanlord

Francesca Mazzucchetti ringrazia, felicissima ed emozionata, tutti quelli che sono venuti al Magnolia per ascoltarli di nuovo, proprio nel posto in cui qualche mese fa hanno aperto i concerti di Daughter e Edward Sharpe and the Magnetic Zeros, in occasione di Unaltrofestival. Riprendono a suonare, fanno una cover di Habits (Stay High) di Tove Lo, che tutti conoscono bene. Poi Metal and Dust dei London Grammar. Il concerto sta per finire e Is That Worth it, il tipico “pezzo da accendino”, è la sua perfetta conclusione e non riesco a togliermela dalla testa. Mi accorgo che quella che ho di fronte è la prima vera fan dei Landlord. La mamma (deduco della cantante)! La cosa mi fa sorridere

Mariangela Santella