L´arrivo di Manuel Agnelli ci ha permesso di riconsiderare, almeno in parte, X Factor. Prima veniva semplicemente visto come un altro talent show, per la maggior parte un reality show, dove la presenza di presunti artisti (dai partecipanti ai giudici), sostanzialmente, non aveva nessun collegamento sensato con la musica. D’altronde X Factor é partito con Simona Ventura e siamo ancora qui a chiederci cosa c’entrasse lei con la musica. Quest’anno il colpo di genio degli autori, inserendo un artista rispettato e considerato come Agnelli, ha permesso di raggiungere anche quella fascia di haters che da sempre commentano tutto ciò che passa in televisione.
La home di Facebook, il giorno dopo una puntata del talent, strabordava di commenti, meme, riferimenti a Manuel Agnelli. I Landlord, dunque, non sono certo passati inosservati nella loro apparizione: anche i più critici si sono appassionati alle edizioni passate di X Factor. Questo ha permesso loro di ottenere l’interesse di un pubblico più ampio. Ma la maggior parte degli ammiratori si è appassionata alla band riminese per qualcosa di molto più importante delle semplici apparizioni televisive. I Landlord infatti sono passati dallo Sziget, dall’ Home Festival e da Unaltrofestival. Qui la loro musica ha potuto finalmente giungere all’orecchio dei cultori. Il loro ultimo album “Beside”, con l’etichetta torinese INRI (Linea 77, Levante), contiene sette tracce, di cui l’ultima è una stupenda cover di Lana Del Rey. Ad ascoltare la voce di Francesca Mazzuchetti, magistralmente accompagnata dall’esperienza di Gianluca Morelli, si raggiunge una certa pace interiore. Sonoritá che loro stessi definiscono come dream pop, sinfonismo classico e una parte di elettronica nord europea.
L´album inizia con un addio, Farewell. Dalla seconda traccia si parla già di speranza, Hope and Flaws. Forse l’addio al sound di “Aside” porta alla nascita di nuovi progetti e nuove mete da raggiungere con il nuovo lavoro sotto braccio. Prima della fine dell’anno, le date rimanenti del tour li porteranno a suonare tra i locali migliori del Nord Italia: passeranno da Magnolia, Covo Club, Bronson e lo Smav.
Federico Trevisani

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.