Quando la programmazione nelle sale va in pausa per l’estate, non resta che ungersi di autan in un cinema sotto le stelle o chiudersi in casa a guardare Netflix. Tra la ricca programmazione in questi giorni preferisco quella che fa andare un po’ in vacanza i neuroni (come “Love”, per esempio) e ho inciampato in “Glow”. Locandine alla Jem e le Holograms per raccontare una storia vera, nata da un’idea che più misogina non si può: donne bellissime che lottano in un ring-gabbia, per una serie con atmosfere e rivalse femministe. Nel 1986 David B. McLane ebbe l’idea di produrre uno spettacolo di Wrestling femminile, nella perplessità di tutti; il successo fu pazzesco ed il programma fu girato a Las Vegas fino al 1992, entrando nella storia.
“Glow” è l’acronimo di Gorgeous Ladies of Wrestling, e le ragazze sono le vere protagoniste. Atmosfere da Soap Opera, non nascosta, ispirazione dichiarata per le trame degli incontri di Wrestling e dove persino Debbie, la co-protagonista, è nella serie, una reginetta delle soap che ha scelto la vita familiare alla popolarità, non senza rimpianti.
La serie è piacevole, colorata, con outfits meravigliosamente d’epoca, ma la sceneggiatura è spesso così povera da crollare in momenti di noia. A renderla viva ci sono le grandiose interpretazioni dei due protagonisti: Marc Maron (celeberrimo comico americano) ed Alison Brie (già vista in Mad Men, qui dimagritissima e acqua e sapone). Sono un regista tormentato con una passione per le donne ed un’attrice di formazione classica, dalle serie aspirazioni attoriali, che non riesce a sfondare nel cinema per le proprie resistenze personologiche. Splendidi in scambi di sguardi e nel trasformare i propri personaggi in un gioco di alleanze che si crea lentamente e che, con sguardo attento da soap-opera, spero che nella prossima stagione avranno un inevitabile avvicinamento amoroso. L’altro aspetto interessante è il taglio di rivalsa pseudo-femminista, tentando una lettura del wrestling come emancipazione femminile e nell’essere protagoniste di uno sport prima solo tipicamente maschile, che le renderà, attraverso la lotta, meno oppresse. Intento riuscito a metà, a mio parere (e un po’ rattrista, perché è stato scritto da due donne).
Una serie piacevole, che potrebbe spegnersi o brillare in una nuova stagione. Finora una gradevole parentesi estiva, con una buona colonna sonora d’epoca, che tanto va di moda negli ultimi tempi.
Il Demente Colombo

Nome e Cognome: Demente Colombo
Mi racconto in una frase: strizzacervelli con un cuore di cinema
I miei 3 locali cinema preferiti: Anteo, Apollo, Silvio Pellico di Saronno.
Il primo disco che ho comprato: Cross Road (Bon Jovi)
Il primo disco che avrei voluto comprare: Tapestry (Carole King)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Quando sono triste guardo Zoolander e il mondo mi sorride.