twelve nudes

“Twelve Nudes” è il disco punk di Ezra Furman: gioiamone. Quella del folletto di Chicago è stata finora una carriera perfetta e fortunatamente continua ad esserla. Un quintetto iniziale all’insegna del garage più grezzo, il capolavoro glam “Perpetual Motion People” (recentemente tornato in auge grazie alla serie Netflix “Sex Education”), un seguito dalle stesse coordinate (“Big Fugitive Life Ep”), un album serio e profondo quale “Transangelic Exodus”, e infine una sorta di ritorno alle origini con questa ultima fatica.

Con le sue undici tracce in bilico fra sound più scarni, a tratti acustici, e decise virate grezze e distorte, “Twelve Nudes” può riassumere il sound esplorato alle origini da una band vicina a Furman (e non solo per la disforia di genere) come gli Against Me! dei primi due album, “Reinventing Axl Rose” e “As the Eternal Cowboy”: il tratto distintivo e caratteristico è sicuramente una sincerità disarmante.

Calm Down AKA I Should Not Be Alone apre le danze con un rock’n’roll ancora lievemente legato ad artisti già esplorati a fondo in “Perpetual Motion People”, cioè la sacra triade composta da David Bowie, Lou Reed e Iggy Pop. Evening Prayer AKA Justice e Transition From Nowhere To Nowhere mostrano l’anima più folk del nostro, Rated R Crusaders omaggia la stranezza irresistibile dei Devo, mentre Trauma rilegge a suo modo il grunge unendo una melodia perfetta di matrice nirvaniana a un sound hard e un’estensione vocale degne del compianto Chris Cornell.

Thermometer e My Teeth Hurt sono un atto d’amore verso i Green Day di “Dookie”, i cantori mai scordati di ogni burnout; Blown una scheggia impazzita a bassissima fedeltà GG Allin style; In America un’orecchiabilissima ballad molto americana, appunto. Lascio alla fine i due veri capolavori di questa ottava fatica del neo trentatreenne: I Wanna Be Your Girlfriend è un brano soul da pelle d’oca (d’altronde l’amore di Ezra per il genere l’avevamo già scoperto qualche anno fa durante il live al Circolo Magnolia di Milano), mentre la conclusiva What Can You Do But Rock ‘n’ Roll? è una mina danzante a metà fra il miglior punk ‘77 e il garage’n’roll. Un artista che meriterebbe molto molto di più.

Andrea Manenti