Rivers Cuomo è inarrestabile. Venerdì gli Weezer rilasceranno il loro secondo disco del 2019, il Black Album. Un lavoro che fa seguito al tanto controverso The Teal Album , la raccolta di cover che include la bizzarra Africa dei Toto sparata nelle alte sfere delle classifiche mondiali.
In una nuova intervista all’Entertainment Weekly, Rivers Cuomo ha confermato che la band sta già chiudendo due dischi, uno per gli amanti delle chitarre e uno più incline ai gusti pianistici.
Queste le dichiarizioni: “What I’ve been working on the last two weeks is back to big guitars,” Ha affermato Cuomo “The working title is Van Weezer. The inspiration came from our live shows, where, in the middle of ‘Beverly Hills’, unlike on the album, everything stops and I just break out with this crazy guitar solo. We noticed that, recently, the crowd just goes crazy when I do that. So it feels like maybe the audience is ready for some shredding again.”
Weezer: in arrivo due nuovi dischi
Sul secondo disco, ecco la sparata: “Van Weezer is in mortal combat with Okay Human, a record that’s mostly done. That one’s totally different. It’s inspired by an album from 1970 called Nilsson Sings Newman. It’s all piano-based, but it has a ton of orchestration. We just did the strings at Abbey Road. It’s just gorgeous melodies and extremely eccentric lyrics.”
Che dire, il quattordicesimo e il quindicesimo disco degli Weezer sono in arrivo…che vi piaccia la notizia o no…
Intanto Gustatevi il nuovo video di High As A Kite
Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.