Cinque anni di vita e due album pubblicati sono bastati ai Viagra Boys per assurgere al ruolo di band di culto. Provate a fare un salto sulla loro pagina Facebook, troverete un servizio fotografico ad opera di Anton Corbijn e la presentazione di questo loro nuovo lavoro, “Welfare Jazz”, da parte di un certo Iggy Pop. Aggiungiamo i tattoo e la bonza prominente del leader Sebastian Murphy, l’attitudine smaccatamente punk della compagine svedese e la qualità free della musica, vero e proprio crossover fra punk, disco, jazz e chi più ne ha più ne metta. Può bastare?

Riprendendo a mo’ di paragone il già citato Iggy Pop, questo “Welfare Jazz” svolge il ruolo che fu di “Funhouse” laddove “Street Worms” sarebbe comparabile all’esordio degli Stooges. La qualità rimane alta, ma la musica cambia, si evolve, non è più così ancorata all’istinto ed alla grezzezza, a favore di un lavoro comunque duro, sporco e molto affascinante. Può piacere più o meno, ma non è certo un passo falso. Anzi.

Si parte subito alla grande con l’anthem Ain’t Nice, primo singolo estratto e forse il brano più legato al precedente lavoro. Ma già dalla successiva Cold Play, un assolo di sax che introduce Toad, che è invece un mix fra riff di chitarra e piano rhodes rock’n’roll con fraseggi dichiaratamente free jazz, si iniziano a scoprire le nuove qualità del quintetto.

This Old Dog è una filastrocca surreale che apre alla psichedelia notturna di Into the Sun. Eccoci quindi a Creatures, disco-pop dal fascino alternative, un po’ alla Primal Scream un po’ alla Fucked Up, e poi al garage sperimentale della strumentale 6 Shooter. Best in Show II è uno skit che fa da apripista al post punk nervoso di Secret Canine Agent (forse il pezzo più influenzato dalla scena contemporanea di Idles, Fontaines D.C. e Shame).

Meraviglioso il blues soul tossico di I Feel Alive, così come il disco-punk additivo Girls & Boys. Straniante, ma funziona, la doppietta finale d’ispirazione country (!!!) To the Country / In Spite of Ourselves (la seconda in compagnia di Amy Taylor di Amyl And The Sniffers) con un Murphy novello Johnny Cash.

Manca qualcosa a questa band? Solo la possibilità di contorcersi sul palco, con noi sotto adoranti. Speriamo sia possibile (in Italia dovrebbero arrivare a fine novembre – inizio dicembre).

Andrea Manenti