Certe band hanno una fiamma viva dentro. I Suicidal Tendencies, inventori del crossover tra punk hardcore e metal e in attività da ben treantaquattro anni, sono sicuramente una di queste. L’attuale formazione che vede nel solo, iconico, Mike Muir al microfono un legame con il passato e che in questo disco per la prima volta vede dietro le pelli un certo Dave Lombardo (Slayer, Fantomas, John Zorn…) tiene saldo lo status leggendario del marchio creato in questo lungo periodo dalla band californiana riuscendo a non far rimpiangere veri e propri capolavori quali l’omonimo esordio, “Join the Army” o “Lights Camera Revolution”. I Suicidal suonano semplicemente come i Suicidal, fanno crossover e lo fanno dannatamente bene. Il singolo “Clap Like Ozzy” è punk hardcore suonato a cento chilometri orari e riesce a far saltellare il cranio dell’ascoltatore per tutta la sua durata, “The New Degeneration” è meglio di qualsiasi tentativo metallaro negli ultimi vent’anni da parte dei Metallica, “Living For Life” si appropria delle melodie grunge degli Alice In Chains, “Get Your Fight On!” fa impallidire qualsiasi commistione fra rap e rock dei nostri giorni, la title track è marziale, dà senso di appartenenza alla causa e probabilmente sarà strepitosa cantata in coro dal pubblico ai live. “Happy Never After” gode di un finale al cardiopalma, “One Finger Salute” è un anthem punk come solo chi ha vissuto la stagione hardcore indipendente degli eighties americani può scrivere, “Damage Control” abbassa i ritmi ma cresce in pesantezza, “The Struggle is Real” è trash punk, mentre le due conclusive “Still Dying To Live” e “This World” rivalutano le ballate circensi dei Jane’s Addiction. Che dire? Ce n’è per tutti i gusti… e di alta qualità!
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.