a4052877186_16Sesta pubblicazione in circa un decennio di attività per uno dei segreti meglio nascosti (purtroppo) della sempre feconda provincia bergamasca. “Il mare affonda” dà inizio alla collaborazione con la da poco nata etichetta Fontana Indie Label regalandoci sette gemme che racchiudono il meglio di ciò che sono i Nova 76 al giorno d’oggi.

Le atmosfere più indie di un album come “L’uomo uccide la sua era” (2008) si fondono quindi con suoni più duri e scuri avvicinando la band ad atmosfere vagamente stoner, il tutto accompagnato dai sempre centrati testi del cantante e chitarrista Alberto Ubbiali, spesso sull’orlo del nichilismo ma che in certi sprazzi riescono a risplendere di luce.

Il trio orobico (della famiglia fanno parte anche il basso di Emanuele Giambellini ed il drumming preciso e serrato di Matteo Nervi) spazia da brani più melodici quali l’apripista “Averti” e “La quotidiana infelicità dell’essere” ad altri più violenti, quasi sabbathiani, come la title track ed il singolo “Come una montagna”. Menzione d’onore per la simil-ballad “Jane Margolis”, una sorta di dichiarazione d’intenti con quel suo incipit “Era bello il nostro cielo / era bello anche se nero” e per i due divertissement (ma che in realtà sono molto di più che semplici divertissement) di “Walking Fuss (camminando con il fusto)” e dello strumentale “Bombardamento in piscina con lamette”.

Una band al pieno della maturità.

Andrea Manenti