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Mutual Benefit – Thunders Follow the Lights: Recensione

Fate finta di essere in una foresta di conifere nel Nord del mondo. In Norvegia, in Scozia, in Islanda, in Canada, non importa dove. Immaginate di avere davanti a voi solo cielo e alberi, forse montagne, e un lago terso, immobile e piatto. E di essere nel freddo. Ma di non soffrirlo. Di non soffrire niente. Perché siete sereni. Sereni di essere nel bello che offre che il Creato.

Questa è la sensazione che si prova mentre si ascolta “Thunders Follow the Lights”, il nuovo album dei Mutual Benefit. Questo disco sembra sia fatto di neve e tranquillità. La serenità morbida degli inverni che tutto avvolgono in attesa che tutto si redima e ricresca.

No, vi giuro che non mi sono calato dell’LSD mentre scrivo, anzi è mattina, quindi non ho ancora bombardato il mio fegato con sostanze alcoliche di infima qualità. È proprio “Thunders Follow the Lights” che trasmette una serenità profondissima.

Ascoltatelo al mattino, al pomeriggio o alla sera. Ascoltatelo con la pioggia o col sole. Mentre cucinate, in doccia o sotto le coperte. Qualsiasi cosa stiate facendo, sono sicuro che vi riuscirà meglio se la fate con questa musica che vi coccola le orecchie.

Un pezzo che si distingue sugli altri? Naa, fate andare il disco e lasciatevi annegare nella serenità.

La serenità ormai ha raggiunto prezzi altissimi, non la troviamo più, spesso ci viene intossicata dall’ansia e da mille altre cose. Allora tocca pagarla con lo Xanax o con le droghe leggere o con dell’alcol. E puntualmente non è serenità vera, è solo ovattarsi dai pensieri.

E invece la serenità è gratis, e basta anche una passeggiata in un parco per raggiungerla. E se siete a casa, questo disco è un buon viatico, un buon passepartout per la serenità, quella vera, quella profonda, quella del cuore, della mente e dello spirito.

Cazzarola, è il primo disco che vi potete ascoltare anche prima di un esame, di un colloquio di lavoro, o prima di andare dal dentista.

Mutual Benefit. Mai nome di un gruppo fu più calzante. Ora scusate, mi faccio un’altra dose di serenità.

P.s. Evabbè dai, un pezzo in particolare però ve lo voglio segnalare: No Dominion. Su ‘sta traccia ci potete anche cullare vostro figlio o il vostro partner. E cercate di non esercitare alcun dominio. Mai. Né su vostro figlio, né sul vostro partner. Non sono vostri. Fate buoni sogni.

Marco Improta