Sono passati 20 anni da “Mezzanine” ,  e chi lo avrebbe mai detto che sarebbe diventato la colonna sonora perfetta di questi tempi che stiamo vivendo . Un 1998 sonoro che ieri sera ci è sembrato non solo contemporaneo ma addiritura futuristico, lasciandoci barcollanti in uno stato di  sfasamento sensoriale. L’evento si chiama Mezzanine XX1 e inizia con una raffica di neon da crisi epilettogena a cui fa seguito la cover di “I found a reason” dei leggendari Velvet Underground (video sotto). Poi si continua con un’ora e 40 incalzante, senza pause, senza interazioni con il pubblico e a malincuore per molti fan, senza bis. Dieci bombe trip-hop e sette cover tra cui svettano Bauhaus e Cure. Le hit “Angel” e “Teardrop” sono rilegate nella parte finale ci fanno sospirare come non succedeva da tempo. Da segnalare i video incredibili curati da Adam Curtis, un susseguirsi di slogan, tra Black Mirror e il romanzo distopico di Orwelliana memoria.

Questa la scaletta: I Found a Reason (Velvet Underground), Risingson, 10:15 Saturday Night (Cure). Man Next Door (con Horace Andy), Black Milk (con Elizabeth Fraser), Mezzanine, Bela Lugosi’s Dead (Bauhaus), Exchange See a Man’s Face (di e con Horace Andy), Dissolved Girl, Where Have All The Flowers Gone? (Pete Seeger, con Elizabeth Fraser), Inertia Creeps, Rockwrok (Ultravox)
Angel (con Horace Andy), Teardrop (con Elizabeth Fraser), Levels (Avicii) / Group Four (con Elizabeth Fraser)