Quanto ti mancano i concerti? Non c’è bisogno che te lo ricordiamo e che ce lo ricordiamo. E quante volte in questi mesi ti sei chiesto se possa esistere un concerto a prova di Covid? Quanto stai bramando il ritorno di birrette, amici, canzoni urlate, abbracci, tutto? In attesa dei vaccini che sembrano ormai davvero dietro l’angolo e che ci fanno sperare in un’estate 2021 finalmente libera dall’incubo Coronavirus da vivere insieme sotto uno, dieci, cento palchi, da Barcellona arriva una notizia che apre un altro squarcio di luce sulle nostre nostalgie.
Il prossimo 12 dicembre, infatti, alla Sala Apolo si terrà il primo e, al momento, unico concerto-test a prova di Covid. O meglio, il primo concerto per valutare se e come l’aiuto dei test rapidi possa ridare slancio alla vita notturna in attesa, appunto, che la pandemia resti solo un brutto ricordo per tutta l’umanità.
Il concerto-test anti Covid: come funziona?
Dietro l’iniziativa, che nasce più come un trial clinico che come puro evento musicale in sé e per sé, ci sono il festival Primavera Sound, la Fundación Lucha contra el Sida y las Enfermedades Infecciosas (Fondazione per la lotta contro l’Aids e le malattie trasmissibili) e l’ospedale universitario Germans Trias i Pujol (Can Ruti) oltre ovviamente alla Sala Apolo, che ha messo a disposizione la sua storica struttura nel cuore della capitale catalana.
Come si svolgerà il concerto-test anti Covid? Innanzitutto i circa 1000 spettatori sono volontari, che sono già stati selezionati. Prima di entrare al concerto verranno tutti sottoposti a test antigenico rapido, e il loro accesso alla sala sarà consentito solo, ovviamente, in caso di risultato negativo. Dopodiché, una volta dentro, sarà come fare un mezzo salto all’indietro nel tempo: sì alle mascherine (tranne mentre si consumano bevande) ma nessun distanziamento sociale. Una regola per la quale firmeremmo subito a occhi chiusi pur di tornare sotto a un palco, o no?
Il giorno dopo il concerto, i partecipanti saranno nuovamente sottoposti a test, questa volta un tampone nasofaringeo. Infine, otto giorni dopo l’evento, lo stesso pubblico-campione sarà sottoposto a un nuovo test rapido.
L’obiettivo clinico alla base del concerto-prova è duplice: da una parte capire una volta di più l’affidabilità dei test antigenici rapidi (soprattutto sugli asintomatici) e dall’altra mappare quanto una situazione del genere possa essere effettivo veicolo di contagio, o meglio se una nuova vita per gli eventi pubblici sia possibile con determinate misure in questa fase transitoria. Un banco di prova al quale anche il Ministero della Salute spagnolo guarda con interesse e al quale ha dato il suo benestare.
Il concerto più importante di sempre
L’evento avrebbe dovuto svolgersi a ottobre, ma la veemenza con la quale la seconda ondata di contagi ha colpito la Spagna dopo l’estate aveva fatto decidere agli organizzatori di posticipare. Ora però il momento è arrivato. Ed è innegabile che si porti dietro un grandissimo carico di speranza.
Per una volta, ma per un comprovato e nobile motivo, gli artisti sul palco sono quasi un corollario. Sta di fatto che sul palco della Sala Apolo saliranno i gruppi Relando & Clara, Mujeres e i dj Marta Salicrú e Unai Muguruza. Eppure siamo pronti a scommettere che per loro, come per i 1000 volontari che li applaudiranno, sarà il concerto a suo modo più importante della loro vita.
Federica Artina
L’ultimo concerto che abbiamo visto qui era questo

You know, I’m a dreamer.