Ecco “No. 1”, l’album d’esordio del trio originario di Grand Rapids, Michigan. Jacob Bullard, Jacki Warren e Brian Voortman, in arte Major Murphy, hanno messo a punto una tracklist costituita da dieci singoli che conducono a un itinerario della memoria.

Si tratta di un lavoro che ha richiesto tre anni di sperimentazione e il cui elemento di appoggio è un appello a un’atmosfera anni ’70, assaporabile già al primo ascolto. Il suono, più ricco, se confrontato con i due precedenti Ep, è contrassegnato da riff di chitarra sfavillanti.

No. 1” è un album estremamente eterogeneo: presenta una frequente alternanza di sound delicati e altri più accesi, di sfumature morbide e altre più cariche, a seconda del mood della traccia, legati però da una brezza continua e trascinante, che riesce a disorientare piacevolmente l’ascoltatore.

La title track, sulla scia delle sonorità dei Beatles, apre l’album, che si riscalda con la ritmica frizzante di Who I Will Be, Radi-Yum e Lisa, Robbi, and Me, per poi alleggerirsi con la finezza melodica di My C.C. Blues e Mary. Le caratteristiche armoniche che costituiscono la compagine sonora propria del gruppo statunitense, frutto dell’unione di elementi rock e altri che attingono a un repertorio classico, sono evidenti in Step Out e Jesus.

Una ricerca minuziosa per un assortimento stimolante: questo è “No. 1” dei Major Murphy, un album che ha decisamente carattere.

Camilla Campart