“Lo and Behold” è il nuovo documentario di Herzog, forse non il più riuscito. Da molto non esce un suo bel lungometraggio, ma non ne ho sentito la mancanza per i suoi lavori precedenti, orientati a descrivere la vita e la natura. Questa volta ha scelto di raccontare la più artificiale e innovativa delle realtà, nella quale tuttavia siamo immersi fino al collo, mostrandocene origine ed evoluzione, scegliendo un’atmosfera vagamente inquietante che ben fa emergere il suo punto di vista. Suddividendo il documentario in capitoli, come in un saggio un po’ didattico ci mostra l’entusiasmo iniziale di chi ha sviluppato una via di comunicazione, tra curiosità e fiducia reciproca e l’evoluzione di uno strumento che ormai è diventato troppo essenziale per la nostra vita, le cui dimensioni e prospettive ci sfuggono. Proponendo usi buoni di questa tecnologia, come quelli riguardanti l’indagine scientifica medica, molecolare e spaziale, mostra a sua volta i rischi della dipendenza e dell’immersione in realtà artificiali. Inquietanti cliniche di disintossicazione o una vita rurale priva di radiazioni si scagliano contro entusiasti e delusi della rete. Anche la spiritualità sembra smarrirsi, laddove anche i monaci più che pregare preferiscono twittare.
Herzog, narratore dall’irresistibile accento, è affascinato dalla tecnologia, dall’innovazione e dalle prospettive che potrà offrirci (anche conoscere gli alieni?). D’altra parte sembra essere spaventato dalla perdita di spontaneità, della poesia della vita, quando essa è nascosta o contenuta all’interno di uno schermo.
Interessante, non scorrevolissimo, “Lo and Behold” è pur sempre il documentario di un Maestro, sincero, da vedere, per riflettere anche e parecchio su noi stessi.
Il Demente Colombo

Nome e Cognome: Demente Colombo
Mi racconto in una frase: strizzacervelli con un cuore di cinema
I miei 3 locali cinema preferiti: Anteo, Apollo, Silvio Pellico di Saronno.
Il primo disco che ho comprato: Cross Road (Bon Jovi)
Il primo disco che avrei voluto comprare: Tapestry (Carole King)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Quando sono triste guardo Zoolander e il mondo mi sorride.