A soli tre anni dalla nascita e dopo qualche singolo pubblicato, esce il primo EP ufficiale delle Lingue Sciolte, formazione abruzzese dall’approccio classico. Sono infatti un quartetto voce, chitarra, basso/sintetizzatore e batteria.
Nelle sette tracce proposte si notano due influenze importanti: l’electro-pop figlio dei primi Cani, anche se suonato con strumenti analogici, ed il cantautorato di scuola italiana. Nella prima parte dell’album si realizzano tre bozzetti maturi e personali con l’iniziale Beatrice, bellissimo ritratto femminile pop-rock, il singolo Woody Allen e soprattutto la politica Era mattina.
Da qui livello, purtroppo, tende ad abbassarsi: Indipendente è una ballad onesta, mentre con Solo di te si sfocia in un ritornello alla Max Pezzali nel quale si cita anche il Vasco nazionale. Neve e la sua ironia rialzano il tiro e portano l’ascoltatore al finale, affidato a Mi piaci solo d’estate, simpatica pop-song che ricorda gli acquerelli leggeri, ma incisivi, dei Tiromancino. Pur con qualche scivolata, un buon inizio.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.