Il primo album di Liberato si chiama… “Liberato”. Io questa cosa di chiamare un album con lo stesso nome dell’artista non l’ho mai capita. Tipo “Dalla” di Dalla o “Samuele Bersani” di Samuele Bersani. Ma che senso ha? Genera solo confusione. «L’hai sentito Liberato?». «In che senso? Il cantante in generale, l’album o nel senso che mi avrebbe dovuto telefonare?». Vabbè. Chiusa la polemica sul naming, parliamo di musica.

In questo disco ci sono sia i pezzi più famosi, che dovreste conoscere tutti ormai da un paio d’anni, sia alcuni pezzi nuovi. I pezzi nuovi, però, sono stati presentati tramite un altro progetto parallelo al disco: “Capri Rendez-Vous”, ovvero un mediometraggio in 5 episodi che potete guardare qui.

Ora, questo “Capri Rendez-Vous” è un affare parecchio affascinante, ma ve la faccio breve: parte negli anni ’60, con una storia d’amore di mare e sole, in un’Italia che odora ancora di rosmarino e Dolce Vita. Lei un’attrice francese, lui un barcarolo povero ma bello, come un Brad Pitt di Torre del Greco.

E il limone in mezzo al mare è un film già scritto.

Si rincontrano negli anni seguenti. Una volta nel ’75, ma lei è ancora troppo “star” per lui. Poi di nuovo nel ’93, ma lei è diventata un’alcolizzata e lui una guardia. Non so a chi dei due sia andata peggio. Nell’ultimo episodio, costituito esclusivamente da una successione di fermo immagine, lei va a Capri a visitare la sua tomba. Gli amori quelli ben riusciti, insomma.

In questo mediometraggio, scritto e diretto dal buon Francesco Lettieri, c’è un po’ di tutto: una storiella stile Mastroianni & Sofia Loren, un po’ di decadentismo realista alla Vittorio De Sica, e titoli di coda vagamente sorrentiniani.

Lettieri ormai è il Quentin Tarantino del Mediterraneo: assorbe tutto quello che guarda e lo vomita mixato. Anche abbastanza bene.

Il tutto ovviamente è marinato nelle canzoni di Liberato, in quel rap dai costrutti napoletan-english geniali, che rendono questo video-progetto un unicum, un qualcosa di assolutamente nuovo e mai visto prima sulla scena musicale.

E cazzarola è difficile vedere qualcosa di COMPLETAMENTE nuovo nel 2019.

Liberato e Lettieri come Goku e Vegeta al momento della fusione.

Che volete sapere dunque dell’album di Liberato? Credetemi, nulla che non sappiate già. I vecchi pezzi li conoscete. Per quanto riguarda quelli nuovi, se non l’avete già fatto, vi consiglio di andarveli a gustare guardando “Capri Rendez-Vous”.

Ah, nota di stima personale per Nunn’a voglio ‘ncuntrà. È un pezzo che puoi sparare pure in discoteca, magari con un vago remix. Così ribalti il locale. Perché non ho fatto il dj nella vita, porcavacca?

Marco Improta