Una delle parole più di moda negli ultimi tempi è “resilienza”, un termine che un tempo apparteneva alla fisica e che è diventato oggi onnipresente in psicologia. Di questa parola versatile ho trovato una definizione “un processo dinamico che si riferisce a un adattamento positivo in presenza di diverse avversità” che ben sia adatta alla trama di “Joy”, uscito nei nostri cinema questa settimana. L’ultima fatica di David O. Russell, che anche questa volta ha radunato intorno a sé i propri storici attori, come in una famiglia, racconta la vicenda di Joy Mangano (anche produttrice esecutiva del film), che cavalcando il sogno americano è riuscita a smarcarsi e a risollevarsi da una realtà di abbandoni, difficoltà economiche e ipoteche, diventando milionaria. grazie a una sua invenzione: il mocho!
Il risultato è un film piacevole, dove tutto scorre bene, con meno pretese rispetto ad altri lavori più pretenziosi e caotici del regista (come “American Hustle”) e con l’equilibrio ritrovato de “Il lato positivo”. Una prestazione ben riuscita, che poggia sulle spalle di Jennifer Lawrence, sempre al meglio nei ruoli di giovane donna volitiva, sacrificando purtroppo gli altri magnifici attori a disposizione, in particolare il mitico Robert De Niro, in un personaggio di contorno (ma come sempre eccezionale) e Isabella Rossellini, luminosissima e sexy.
“Joy” non è un film da Oscar, ma un bel film, di un cinema ben confezionato e con molti momenti intensi, che dà il suo meglio quando compare la coppia Cooper-Lawrence. Il punto di forza è l’affresco di un certo tipo di America, che con la televisione ha influenzato anche il nostro Paese (non positivamente), mentre il punto debole è la sceneggiatura scontata e schematica, che ha forse troppo risentito del ruolo della famiglia Mangano nella produzione. Tutto viene detto sulla storia, sull’ascesa al successo di Joy, ma alla fine del film sapremo molto dei suoi affari e troppo poco di lei restando a bocca asciutta.
Mi aspetto sempre qualcosa di più da David O. Russell e dal suo talento, che spero un giorno ci regalerà finalmente un grande film, per la sua potente capacità immaginativa e di ritmo, che eccelle nella colonna sonora (anche in questo film strepitosa e vintage, dove si inseguono gli Stones, Nat King Cole, i Cream, i Bee Gees e tanti altri).
“Joy” è un film minore, con un bel retrogusto femminista. Un buon intrattenimento che ci mette in pace con moi stessi(e), che stimola a sviluppare le capacità di resilienza nascoste in ognuno di noi e a cui penserò ogni volta che, aperto svogliatamente il ripostiglio, impugnerò il mio fiammante mocho.
Il Demente Colombo
Nome e Cognome: Demente Colombo
Mi racconto in una frase: strizzacervelli con un cuore di cinema
I miei 3 locali cinema preferiti: Anteo, Apollo, Silvio Pellico di Saronno.
Il primo disco che ho comprato: Cross Road (Bon Jovi)
Il primo disco che avrei voluto comprare: Tapestry (Carole King)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Quando sono triste guardo Zoolander e il mondo mi sorride.