Pietro Berselli ha appena pubblicato il suo primo disco intitolato “Orfeo l’ha fatto apposta”, uscito per l’etichetta “Dischi Sotterranei” il 13 di Gennaio. Per l’occasione, abbiamo deciso di fargli qualche domanda per farci raccontare qualcosa su di lui e su questo nuovo, bellissimo album.
Pietro, la tua musica viene spesso definita come un post-rock fuso con la tradizione cantautorale italiana. Una sorta di post-cantautorato, dove il suono delle parole conta quanto il loro significato. Ti ritieni rappresentato da questa descrizione?
Direi di si, nella mia composizione il suono delle parole è fondamentale, è la mia unica regola fissa quando si tratta di scrivere. Anche se forse post-cantautorato è un po’ troppo altisonante per me!
Dal punto di vista del significato, a prima vista, salta subito all’occhio un riferimento alla mitologia greca. “Niobe”, figlia di Tantalo e simbolo della superbia, è il nome della traccia di apertura del disco. “Orfeo l’ha fatto apposta” titolo dell’album, rimanda al mito di Orfeo e Euridice. Come mai hai scelto di inserire questi riferimenti? Ma soprattutto, che cos’ha fatto Orfeo?
Inserire questi riferimenti mi è venuto naturale, fanno parte di quello che ho studiato per tutta la vita e mi è risultato automatico utilizzarli come un maschera dietro la quale nascondere tutte le mie esperienze e trasformarle in canzoni. Tuttavia il mito in questo disco sta nel titolo e nella cornice, Orfeo è tutto quello che avrei voluto essere in questi anni, cinico e spietato, ma non ci riesco, non sono fatto in questo modo.
“Diluire” e “In Diretta” sono due brani in cui il testo è più recitato che cantato e costituiscono due importanti momenti teatrali all’interno del disco, quasi due intermezzi. Il primo sembra essere una dissacrante dichiarazione di intenti, mentre il secondo un’acuta riflessione sull’ineluttabilità del destino. Cosa mi puoi dire riguardo a queste due tracce? La loro posizione nel disco è rilevante?
In questi anni sono rimasto affascinato dal potere della parola recitata, ho provato a farne uso e ho capito che grazie a questo stilema è possibile manipolare la parola maggiormente che nel cantato. “Diluire” e “In diretta” sono due canzoni estremamente sincere, nella prima mi soffermo sulla frustrazione che deriva dal capire che sei da solo, bisogna trovare la forza per trasformare quella frustrazione in voglia di andare avanti. Nella seconda, “in diretta”, la perdita di una persona cara diventa motivo di riflessione su tutto, partendo da come la vita sia stata ingiusta con lei fino ad ammettere che poche cose hanno senso in questo mondo e rispettano il senso di giusto o sbagliato, quindi facciamo quello che ci fa stare bene e amiamo la bellezza che ci rimane, l’arte, la musica, la poesia, la cultura.
Parlando della musica, invece, quali sono gli artisti che hanno influenzato la scrittura del disco? Cosa ascoltavi nel periodo in cui componevi?
Domanda difficile! Per cercare il mio suono ho ascoltato tonnellate di dischi in questi anni! Posso provarci citando i Tv on the Radio come gli Eels, i New Order e Joy Division, i The Cure, Fever Ray, i Noir Désire, Verdena, Offlaga Disco Pax, ma la lista è troppo lunga!
Alcune tracce di “Orfeo…” sono contenute anche nel tuo EP d’esordio. Questo fattore denota una certa continuità nei due lavori, quasi come se questo disco fosse uno sviluppo del precedente. È così? Quando e dove sono nati i brani?
È così, le canzoni di Debole e di Orfeo sono nate nello stesso periodo e parlano delle stesse cose, ho scelto di includerle perché era quello il loro destino fin dall’inizio. Questo brani sono nati nel corso degli ultimi quattro anni a Padova.
I suoni del disco denotano una minuziosa cura e attenzione ai dettagli. Avevi le idee chiare sul sound finale, o ci hai lavorato in studio? Quanto ha influito la produzione di Tommaso Mantelli (Teatro degli Orrori, Captain Mantell) ?
Siamo entrati in studio con le idee molto chiare e abbiamo lasciato la produzione e gli arrangiamenti finali in mano a Tommaso Mantelli che ha saputo capire a fondo il suono di questo disco. Tutti gli inserti elettronici sono frutto della sua mano e il risultato finale è stato migliore di quanto avremmo potuto mai aspettarci!
Il tuo precedente lavoro, l’EP “Debole – Senza Regole”, presentava essenzialmente solo chitarra e timpani, mentre adesso, per “Orfeo…”, hai scelto di essere supportato da una band. Pensi di portare in giro il progetto così come registrato su disco, di riarrangiarlo per esibirti in uno spettacolo solista o di fare entrambe le cose?
Sicuramente ci saranno occasioni in cui porterò queste canzoni in situazioni acustiche o ridotte ma la mia intenzione è quella di portare un Orfeo elettrico e potente in tutta Italia, con tutta la band al seguito.
Adesso vorrei farti un paio di domande per conoscere meglio Pietro Berselli l’uomo, non il musicista. So che sei di Brescia, ma fai base a Padova. È per via di un percorso di studi, oppure ti sei trasferito per la musica? Come se la passa la scena musicale padovana?
Mi sono trasferito a Padova nel 2009 per l’università, e nel frattempo ho scoperto la vivace scena artistica veneta. Sono rimasto a Padova per quasi sette anni. La scena musicale padovana è molto attiva, ci sono band fichissime e un sacco di posti meravigliosi dove suonare.
Hai altri interessi oltre alla musica?
Oltre alla musica di occupo di videomaking, curo tutti i miei videoclip e nei periodo dove ho più tempo ne faccio anche per altri musicisti! Ho in progetto qualche cortometraggio per i prossimi anni.
Il tuo album è appena uscito e stai per iniziare un tour che ti porterà in giro per l’Italia. Hai tanta carne al fuoco, dunque, ma scommetto che la tua mente sarà già proiettata verso il futuro. Hai progetti, o magari già del nuovo materiale?
Per adesso ci concentriamo sul tour che abbiamo davanti ma non nego di avere già del nuovo materiale e sto continuando a lavorare e a scrivere ma il processo è lungo, staremo a vedere dove ci porterà!
Grazie per il tuo tempo, Pietro. E’ stato davvero un piacere!
Grazie a voi, è stato un grande piacere anche per me! A presto!
Pietro Berselli presenterà “Orfeo L’ha Fatto Apposta” mercoledì 8 Febbraio a Milano alla Santeria Paladini 8.
A cura di Alessandro Franchi

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.