Diciamoci la verità, quest’anno la musica italiana ha offerto meno rispetto al recente passato. Ma non è certo la quantità quello di cui abbiamo bisogno, anzi. Il vecchio adagio “pochi, ma buoni” non ha mai suonato meglio come in questi ultimi 12 mesi. Le uscite degne di nota e in grado di conquistare il cuore di molti, per quanto ridotte nel numero, in questo 2018 sono state davvero di alto livello e dal respiro squisitamente internazionale (Any Other, Vanarin). A queste si aggiungano le ottime conferme delle care “vecchie” glorie (Giardini di Mirò, Baustelle, Calibro 35), che sono sempre una sicurezza.
Come ogni anno, tutti noi di indie-zone abbiamo votato i nostri album preferiti degli ultimi dodici mesi. Dalla somma dei voti assegnati da ciascuno, abbiamo tratto la nostra classifica generale dei 20 migliori dischi italiani del 2018. Qualcuno la approverà, altri la detesteranno, altri ancora ci troveranno (speriamo) qualche spunto interessante per i prossimi ascolti.
Qui sotto trovate la classifica generale, dal numero 20 al numero 1, e poi le classifiche personali di ognuno di noi. Si tratta pur sempre di un gioco di gusti. Se vi va, fateci sapere quali sono i vostri.
A cura di Paolo Ferrari
20. Le Luci della Centrale Elettrica – 2008/2018 Dalla via Emila alla via Lattea
Figlio e nipote legittimo della tradizione cantautorale italiana, Vasco Brondi è stato il menestrello con la chitarra che canta con belle parole i disagi e le speranze della propria generazione. Semplificando, prima era la politica dei nonni, poi la generazione di sconvolti che non han più santi né eroi di un altro Vasco, ed ora il nipote, quello delle Luci della Centrale Elettrica (da questo articolo di Massi Marcheselli e Federica Artina).
19. Wrongonyou – Rebirth
“Rebirth” è un disco leggero, piacevole da ascoltare, che si adatta a qualsiasi mood perché racchiude un po’ tutte le emozioni: c’è l’oscurità, c’è la luce, e nel mezzo ci sono tutte le zone d’ombra possibili e immaginabili in cui potersi immedesimare (dalla recensione di Mariangela Santella).
18. Bianco – Quattro
“Quattro”, nuovo album del cantautore torinese Bianco, ha una grande qualità: può essere ascoltato ed apprezzato nei contesti più vari e diversi. Possiede la leggerezza pop che lo rende perfetto come colonna sonora di un viaggio in macchina, così come testi sulle relazioni umane e la nostalgia che lo rendono un lavoro da vivere ed amare, per il quale sorridere o soffrire e nel quale ritrovarsi (dalla recensione di Andrea Manenti).
17. Colle Der Fomento – adversus
16. Maria Antonietta – Deluderti
15. Bud Spencer Blues Explosion – Vivi Muori Blues Ripeti
14. Gigante – Himalaya
Inconfondibile il richiamo allo stile musicale di gruppi come i Beirut. Eppure bastano poche note per dimenticare qualsiasi influenza ed essere travolti in un universo parallelo caratterizzato da un freddo che scalda il cuore (dall’intervista a cura di Renato Murri).
13. Giorgio Canali & Rossofuoco – Undici Canzoni di Merda con la Pioggia Dentro
Queste “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” non sanno di già sentito, anzi, pur avendo un marchio di fabbrica riconoscibilissimo, sono in grado di esaltare per l’ennesima volta le doti lirico-compositive del leader dei Rossofuoco (dalla recensione di Andrea Manenti).
12. Generic Animal – Emoranger
Brutalità, sporcizia sonora, giri armonici di chitarra complicati: a tutto questo aggiungiamoci una ritmica jazz-hip hop alla Badbadnotgood, strutture svincolate dai ritornelli, un modo di cantare scazzato come se si fosse appena svegliato e stesse dando voce ai propri pensieri mattutini (dalla recensione di Pietro Gregori).
Dunk – S/T
La formazione è ormai rodatissima e gira a mille. Mai tanta potenza e precisione fu sentita fra le quattro mura della Latteria Molloy. Un’ora di set, un’ora di fibrillazione cardiaca. Ferrari è un metronomo devastante, Pipitone un satiro impazzito, Ettore Giuradei il menestrello direttore d’orchestra, il fratello Marco il ricamatore di melodie prog (dal live report di Andrea Manenti del concerto alla Latteria Molloy di Brescia).
10. Vanarin – Overnight
Già dalla prima serata, i Vanarin erano una miscela di Beatles, pop, funky e psichedelia. Cinque sul palco, ma erano quattro chitarre, due bassi, due tastiere, quattro voci e una batteria che si alternavano, diretti da un ironico e giocoso burattinaio di nome David Paysden (dalla recensione di Massi Marcheselli).
9. Calcutta – Evergreen
Le dieci nuove tracce del menestrello itpop danno in pasto all’ascoltatore esattamente ciò di cui aveva bisogno. Testi intriganti che rimandano alla quotidianità di provincia, storie d’amore vissute al limite, disagio interiore a badilate, piccoli rimedi farmaceutici (da questo articolo di Paolo Ferrari).
8. Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
7. Calibro 35 – Decade
6. Giardini di Mirò – Different Times
5. The Zen Circus – Il Fuoco in una Stanza
Sono le macerie lasciate sul campo di battaglia, quel che resta di una lotta portata avanti per tanti anni a suon di canzoni. È questo, dunque, il risultato della “Terza Guerra Mondiale” degli Zen Circus. Il dramma umano che è tipico dei dopoguerra (dalla recensione di Paolo Ferrari).
4. Baustelle – L’Amore e la Violenza Vol.2
Con il loro consueto gusto dolce-amaro e sapore analogico, citazionista e retrò, esplorano le possibilità della canzone d’amore, quella leggera e pop. Ma a modo loro, e hanno ben da chiamarli «dodici pezzi facili» (dalla recensione di Giulia Zanichelli).
3. Motta – Vivere o Morire
2. Cosmo – Cosmotronic
Ascoltando “Cosmotronic”, si sente l’esigenza di riformulare il concetto di divertimento, perché dentro c’è un intero parco giochi musicale che riempie le orecchie e dilata le aspettative di piacere e suggestione (dalla recensione di Andrea Frangi).
1. Any Other – Two, Geography
Con “Two, Geography” gli Any Other si sono confermati come la promessa italiana d’eccellenza; “Two, Geography” concretizza la loro possibilità di trascendere ironicamente i propri confini geografici (quelli veri, non corporei) e di esplorare quello che c’è oltre (dalla recensione di Marta Meazza).
Classifiche personali:
Paolo Ferrari
- Vanarin – Overnight
- Indianizer – Zenith
- Calibro 35 – Decade
- Any Other – Two, Geography
- One Dimensional Man – You Don’t Exist
- Cuore Matto – Baci ad Occhi Aperti
- Giardini di Mirò – Different Times
- Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
- Lame – Alone and Alright
- Campos – Umani, Vento e Piante
Sergio Di Salvo
- Ketama 126 – REHAB
- Sxrrxwland – Buone maniere per giovani predatori
- M¥SS KETA – UNA VITA IN CAPSLOCK
- Capibara – Omnia
- Cosmo – Cosmotronic
- Colle Der Fomento – Adversus
- Tauro Boys – Tauro Tapes 2
- Generic Animal – EMORANGER
- Nu Guinea – Nuova Napoli
- Calibro 35 – Decade
Camilla Campart
- Motta – Vivere o morire
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
- La rappresentante di lista – Go Go Diva
- Generic Animal – Emoranger
- Nitro – No Comment
- Bud Spencer Blues Explosion – Vivi muori blues ripeti
- Francesco De Leo – La Malanoche
- Dutch Nazari – Ce lo chiede l’Europa
- Giorgio Canali – Undici canzoni di merda con la pioggia dentro
- Any Other – Two, Geography
Andrea Frangi
- Cosmo – Cosmotronic
- Motta – Vivere o morire
- Calcutta – Evergreen
- Venerus – A che punto è la notte
- Lantern – Ancora
- Giardini di Mirò – Different times
- SXRRXLAND – Buone maniere per giovani predatori
- Storm(o) – Ere
- Labradors – Future Ghosts
- Noyz Narcos – INRI
Giulia Zanichelli
- Baustelle – L’amore e la violenza vol. 2
- Vanarin – Overnight
- Any Other – Two, Geography
- Le Luci della Centrale elettrica – 2008/2018 Tra la via Emilia e la Via Lattea
- Lucia Manca – Maledetto Benedetto
- Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
- Giorgio Canali e Rossofuoco – Undici canzoni di merda con la pioggia dentro
- Giardini di Mirò – Different Times
- Salmo – Playlist
- Joan Thiele – Tango
Caterina Gritti
- Any Other – Two, Geography
- Baustelle – L’amore e la violenza vol.2
- Dunk – Dunk
- Calcutta – Evergreen
- Vanarin – Overnight
- La Municipal – B Side
- Cosmo – Cosmotronic
- Francesco De Leo – La Malanoche
- Maria Antonietta – Deluderti
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
Pietro Gregori
- Bud Spencer Blues Explosion – Vivi muori blues ripeti
- Patrizio Fariselli – 100 Ghosts
- Generic Animal – Generic Animal
- Nu Guinea -Nuova Napoli
- Cosmo – Cosmotronic
- STRATA-GEMMA – Stratagemma
- Tomat Petrella – Kepler
- Microbrixia – 39 03721786632
- Dj Khalab – Black Noise 2084
- Motta – Vivere o morire
Massi Marcheselli
- Baustelle – L’amore e la Violenza Vol.2
- Maria Antonietta – Deluderti
- Motta – Vivere o Morire
- Dunk – S/T
- Vanarin – Overnight
- A Toys Orchestra – Lub Dub
- Jessica Einaudi – Black and Gold
- Carmelo Pipitone – Cornucopia
- The Niro – Homemade-vol.1
- Bugo – Rockbugo
Renato Murri
- Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
- Gigante – Himalaya
- Progetto Panico – Universo n. 6
- Matteo Fiorino – Fosforo
- Le Luci della Centrale Elettrica – 2008/2018 Tra la via Emilia e la via Lattea
- Giardini di Mirò – Different times
- Siberia – Si vuole scappare
- Motta – Vivere o morire
- Diaframma – L’Abisso
- Dunk – Dunk
Alberto Scuderi
- Gigante – Himalaya
- Klutommestra – L’annegamento
- Calcutta – Evergreen
- Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
- Caso – Ad ogni buca
- Aldo Becca – D’ora stella
- Il Lungo Addio – Tutti nuotammo a stento
- Motta – Vivere o morire
- Mina – Maeba
- Generic Animal – S/T
Mariangela Santella
- Motta – Vivere o morire
- Any Other – Two, Geography
- Cosmo – Cosmotronic
- Cacao Mental – Para Extranas Criaturas
- Colapesce – Compendio Infedele
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
- Maria Antonietta – Deluderti
- Wrongonyou – Rebirth
- Generic Animal – Generic Animal
- Belize – Graffiti
Andrea Manenti
- Baustelle – L’amore e la violenza Vol. 2
- Bianco – Quattro
- Dunk – Dunk
- Endrigo – Giovani leoni
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
- Giorgio Canali & Rossofuoco – Undici canzoni di merda con la pioggia dentro
- Deluded By Lesbians – Rock Against Us
- Cuore Matto – Baci ad occhi aperti
- Riccardo Sinigallia – Ciao cuore
- Generic Animal – Generic Animal
Alessandro Benedetti
- Mecna – Blue Karaoke
- Gazzelle – Punk
- Cosmo – Cosmotronic, Cosmo
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
- Belize – Graffiti
- Carl Brave – Notti brave
- Frah Quintale – Lungolinea
- Francesca Michielin – 2640
- Cimini – Ancora Meglio
- Ernia – 68
Mattia Sofo
- Any Other – Two, Geography
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
- Cosmo – Cosmotronic
- Motta – Vivere o morire
- Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
- Bianco – Quattro
- Baustelle – L’amore e la violenza vol.2
- Gnut – Hear my voice
- Wrongonyou – Rebirth
- Bud Spencer Blues Explosion – Vivi muori blues ripeti
Marta Meazza
- Comaneci – Rob a Bank
- Lay Llamas – Thuban
- Giardini di Mirò – Different Times
- Lame – Alone and Alright
- Calibro 35 – Decade
- Motta – Vivere o morire
- Lucia Manca – Maledetto e Benedetto
- Nu Guinea – Nuova Napoli
- Baustelle – L’Amore e la Violenza Vol.2
- Any Other – Two, Geography
Stefano Sordoni
- Calibro 35 – Decade
- Any Other – Two, Geography
- Wrongonyou – Rebirth
Gipi Montalto
- Punkreas – Instabile
- Maneskin – Il ballo della vita
- Disordine – Pianosequenza
- Loredana Bertè – Libertè
- Rappresaglia – Neurotik
- Lingue Sciolte – Neve
- Aurora D’amico – So Many things
- The Ghibertins – The less I know the better
- Decibel – L’anticristo
- Ruggero de i Timidi – Giovani emozioni
Andrea Bentivoglio
- Giardini di Mirò – Different Times
- Colle Der Fomento – adversus
- HER SKIN – Find a Place to Sleep
- Any Other – Two, Geography
- Johnny Mox – Future is not coming but you will
- MARNERO – Quando Vedrai Le Navi In Fiamme Sarà Giunta L’Ora
- DAGS! – Flaws & Gestures
- CASO – Ad ogni buca
- Bellini – Before The Day Has Gone
- Setti – Arto
Andrea Banelli
- Giorgio Canali e Rossofuoco – Undici canzoni di merda con la pioggia dentro
- Calibro 35 – Decade
Marco Improta
- Calcutta – Evergreen
- Cosmo – Cosmotronic
- Lucia Dalla – Duvudubà
- Barberini – Barberini
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.