“Un lungo e introspettivo viaggio alla scoperta di ciò che siamo, farfalle che vivono un solo giorno dentro una moltitudine di esistenze. Truth è amore, quell’amore romantico incondizionato che rifiuta i dogmi e i preconcetti. Truth è un viaggio che l’ascoltatore più attento, chiudendo gli occhi, riuscirà a percorrere”.
Queste le parole con cui i Giulia’s Mother (nome che incorpora un mix di innocenza e natura intesa come legame con la Madre Terra), duo acustico formato da Andrea Baileni (voce e chitarra) e Carlo Fasciano (batteria), presentano la loro prima fatica discografica “Truth”.
Dieci tracce crepuscolari che, ascolto dopo ascolto, crescono senza però mai esplodere, pregne come sono di una tensione insieme affascinante e distruttiva. Diversificate le influenze dei due musicisti: se l’apripista “Happiness” ha un vago sapore post grunge sia nelle melodie sia nel testo che lascia intendere che felicità non può esserci senza la conoscenza del buio il resto della scaletta si dipana invece fra tributi più o meni celati all’emozionalità di un Jeff Buckley o di un Antony Hegarty (e di questo sicuramente Baileni deve ringraziare Mother Earth per avergli fornito una voce assolutamente non da poco) o al blues contemporaneo di artisti quali Hozier od Elephant.
Certamente un ottimo inizio.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.