Live Report di Giovanni Pedersini
Photo Gallery di Fabio Copeta
È difficile che un concerto che inizia con uno stage diving deluda le aspettative. Il concerto dei Fine Before You Came in Latteria Molloy parte proprio così: le note di Lista iniziano a incalzare, Jacopo si avvicina al microfono poi ci ripensa, lascia il microfono, urla in faccia al pubblico “Questa volta dimmi cose che non vuoi” e in due secondi è già sulla testa delle persone. E così la prima canzone procede, cantata così forte che il microfono non serve più, e questo è il bello del loro concerto.
I FBYC ritornano a Brescia dopo che nel 2000 avevano suonato in un oratorio e per la cronaca indossavano una camicia perché credevano fosse più fico, come racconta Jacopo tra un pezzo e l’altro: “eravamo ridicoli”. Dopo una nuova versione di Magone quasi tutto il concerto è dedicato al loro ultimo album “Il numero sette”, che a breve festeggia il suo primo compleanno.
È consuetudine del gruppo fare poche date, tendenzialmente solo all’uscita dei loro nuovi album, quindi ogni data ha un certo valore, non è per niente scontata. Il pubblico lo sa e rimango sempre colpito ogni volta che li sento, dall’intensità emotiva che si crea.
È una strana sintonia che diventa un rito collettivo che rapisce anche la gente che magari è lì per caso, che magari all’inizio rimane spiazzata. Dopo “Discutibile” e una travolgente “Buio”, il concerto non finisce con gli altri classiconi, ma con “Trabocchetti”, la terza traccia dell’ultimo album.
Il pubblico non è ancora sazio dopo un’ora abbondante di concerto e chiama il bis, ma Jacopo esce per ribadire che purtroppo loro non fanno e mai faranno bis, hanno dato il massimo e non vogliono fare di più. E va bene così.
Nota di merito anche a Luca Galizia, in arte Generic Animal, che quest’anno sfonderà tutto, meritatamente. Messi da parte per un po’ i Leute, ha scritto il suo primo album che è una perla rara che sta già convincendo, e live dimostra ulteriormente il perché. Anche quando sbaglia il tutto rientra in una strana economia che affascina molto: siamo tutti molto curiosi.

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.