Who is La Furnasetta? It’s very likely that you will never know. It’s very likely that once you know it, you will want to forget it. If you are ready to immerse yourself in despair and loss, the first release of La Furnasetta is the awkward place in which to curl up and be consumed by oblivion.
Si presenta così, La Furnasetta, un progetto musicale volutamente oscuro e misterioso che ci ha attratto fin dal primo ascolto. Un progetto partorito da uno o più musicisti (non sappiamo nemmeno questo), che preferiscono restare anonimi. Nonostante questo, uno dei titolari de La Furnasetta si è reso disponibile a un’intervista, grazie alla quale siamo riusciti a scoprire qualcosa di più. Buona lettura.
Nel frattempo potete dare un ascolto a questo link e leggere la nostra recensione di “Dawn of the White Hearts”, il primo Ep da poco uscito per Asbestos Digital.
A cura di Alessandro Scotti
Come definiresti il genere de La Furnasetta? C’è una scelta poetica o esce di getto per cui potresti virare sul soul da un momento all’altro?
La Furnasetta suona la memoria. È la catarsi del tempo, ossia una purificazione attraverso i rumori dei ricordi e di un’estetica che risulta cristallizzata dentro il processo di mummificazione della memoria. Memoria non nostra, sia chiaro. Non è indispensabile essere nati e cresciuti a Casale Monferrato (perché è di questo che stiamo parlando, benché non lo avessimo ancora sottolineato) per provare a vivere l’esperienza della Furnasetta. Perfino un alessandrino potrebbe benissimo comprendere e condividere. We love lisondria 🙂
Come avviene nascono le canzoni de La Furnasetta? Con quale software? Con che processo? Te lo chiedo perché il tutto sembra super lo-fi.
La Creazione deriva da suggerimenti, suggestioni, spunti o ricorsi. Usiamo Logic Pro, Cubase, Ableton Live, il cellulare, distorsori a pedale e qualche SM 58 acciaccato.
Furnasetta come poetica, suono, ma anche immagine. Mi ricorda un po’ il mood underground di Myspace, concordi? E se sì, è voluto? È una sorta di tributo a un web più sotterraneo e meno per fake news urlate?
Conosciamo poco Myspace, perché siamo troppo giovani, ma comunque sì, ancora una volta vale la vecchia simbologia delle maschere. Roba comunque frusta di duemila anni. Stare dentro lo schema della rete, ma viverne le regole anarchicamente, sul filo del bannaggio: ci hanno già minacciati 🙂
La Furnasetta è un hobby innocente o una compensazione di qualche tipo? O altro ancora…
La Furnasetta per non comprare una pistola e fare una strage. Furnasetta per non andare allo stadio (forza neri sempre e comunque :-)). Furnasetta per non farsi delle pere. Furnasetta per non mandarti affanculo 😉
La Furnasetta ha influenzato la tua vita o è una parte della tua vita tutto sommato separata da quella quotidiana?
La Furnasetta è dentro di noi. Croce e delizia. Ineluttabilità territoriale.
La Furnasetta ha un non so che di naif che me la fa giudicare anche come musica per bambini, cosa che a volte penso valga in generale per il metal. Concordi?
Pensi che si possa, in generale, produrre Arte con la A maiuscola, che sia anche adatta a tutte le età dell’uomo, un po’ come certi romanzi di formazione della tradizione letteraria? Mio padre mi dice che Cristina D’Avena fa più sesso adesso che trent’anni fa: questo deve significare qualche cosa. Altrimenti non abbiamo capito la domanda 😉
Quali sono i tre dischi usciti negli ultimi 5 anni che hai consumato all’ascolto?
Makaya Mccraven “In The Moment”
Father Murphy “No Room For The Weak”
Deathspell Omega “The Synarchy of Molten Bones”
Tre dischi degli ultimi 5 anni che hanno influenzato La Furnasetta?
Luca Sigurtà “Grunge”
Om “Live 2014”
Andrea Belfi “Natura Morta”
Grazie per la tua disponibilità!
Grazie a te. E ringraziandoti, ringraziamo anche Andrea Prevignano della Asbestos Digital che con la sua pazienza e fiducia ci ha spinti fino a questo punto. Prossimamente uscirà “Erenallyt” , una compilation tutta concentrata sulla Asbestos Music. Speriamo il meglio! Ciao!
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.