Se amate il noise heavy e pastoso, vi consigliamo lo split de La Furnasetta con Viviankrist (sotto cui si nasconde Eri Isaka, giapponese trapiantata in Novergia). Le otto tracce sono equalmente divise tra i due artisti e sono caldamente prescritte a chi vuole fuggire da canzonette allegre e vacue.
Le tracce di Viviankrist sembrano fatte di lava calda evocata da chitarre distorte e aggrovigliate come un nido di vipere. L’autice, però, ci ha rivelato di aver utilizzato soltanto strumenti elettronici: «Ho usato solo synth modulari eurorack in queste canzoni, e successivamente ho aggiunto alcuni effetti col laptop». In effetti, in un paio di casi, il maelstrom portante della musica viene arricchito da intarsi digitali, producendo un effetto che fa pensare a un quadro espressinista deturpato da un terrorista cubista.
Quanto a La Furnasetta, le quattro tracce qui presenti suonano meno spigolose e metalliche del solito, a favore di un tono più ambient, o al massimo EBM, in ogni caso lontano dal piglio industriale a cui i misteriosi casalesi ci hanno abituato. Forse perché, come ci hanno spiegato i diretti interessati, «siamo in un periodo dance, pertanto preferiamo far sculettare che non raggelare il nostro pubblico». Come sempre il cantato è assente, salvo quando viene utilizzata la soluzione del recitato: A Requiem For Mark Gregory è declamata dallo stesso autore del testo, che è Maurizio Romano. «Mauri è un poeta bodybuilder ed è un nostro amico fraterno». Via Broletto di Sergio Endrigo «è invece interpretata dalla meravigliosa She Spread Sorrow, di cui siamo tutti perdutamente invaghiti per le straordinarie doti artistiche».
Resta la curiosità del perché tanti split nella discografia de La Furnasetta (qui trovate le altre nostre recensioni), e la ragione sarebbe che «gli split aiutano ad approfondire e condividere il lavoro e la conoscenza di altri artisti che idealmente sentiamo vicini. Da quando facciamo split e collaborazioni abbiamo un sacco di amici che sappiamo di poter trovare nel momento del bisogno o dello sconforto». Al che viene da chiedersi con quali artisti trapassati La Furnasetta sognerebbe di condividere un’uscita, data la passione per il formato: «Avremmo desiderato molto lavorare con Catilina o Robespierre. E in zona Cesarini aggiungerei anche Francisco Pancho Villa». Sollecitata in eguale maniera, Viviankrist ci ha dato una risposta meno estrosa: «Difficile da dire, ma forse mi piacerebbe fare uno split con qualche pioniere del prog/kraut rock tedesco come Klaus Schulze».
Un bel 7 + per questo bundle, che riesce a offrire spunti di musica “estrema” di diversi sottogeneri, come dichiarato fin dal titolo, con una produzione ben curata e un feeling che colpisce nel segno. Dedicato a chi aspetta la fine dell’estate.
Alessandro Scotti
Mi racconto in una frase: vengo dal Piemonte del Sud
Il primo disco che ho comprato: “New Picnic Time” dei Pere Ubu è il primo disco che ho comprato e che mi ha segnato. Non è il primo in assoluto ma facciamo finta di sì.
Il primo disco che avrei voluto comprare: qualcosa dei Pink Floyd, non ricordo cosa però.
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: la foto della famiglia di mia madre è in un museo, mia madre è quella in fasce.