«I giovani d’oggi ascoltano solo rap e trap, non suonano più gli strumenti musicali, ma usano macchine elettroniche che fanno tutto da sole». «Le nuove generazioni sono figlie dell’apparire e si travestono con piercing e tatuaggi solo per stupire». Alla fiera dei luoghi comuni, personalmente preferisco quella vera, fatta di giostre: il luna park.
Ci faremo un giretto con “No people party”, album d’esordio di un gruppo vicentino dal nome che è un interrogativo: Cactus? Sono tre ragazzi giovanissimi che smentiscono le banali etichette che facilmente si appiccicano, quando il generalizzare non rende onore a chi se lo merita. Abiti casual semplicissimi, umiltà e timidezza, ma soprattutto un gran suonare.
Li ho recentemente sentiti live e meritano decisamente un occhio di riguardo. Basso, chitarra, batteria e apparecchi elettronici per modificare i suoni, il tutto calibrato con la precisione di chi ci sta mettendo tempo, passione e gusto. Non mi aggradano le definizioni di genere e per questo, come mia abitudine, consiglio l’ascolto e ne scrivo la mia recensione “emozionale”. Andiamo dunque a divertirci!
- Credits. Il calcinculo. Ruota veloce sui seggiolini, spingi l’amico davanti e lancialo ad afferrare il codino. Rotea il mondo intorno e tu con lui: abbiamo vinto!
- Late Night Noises. L’autoscontro. Inserisci il gettone e inizia la caccia: gamba fuori e aria da duro per attirare l’attenzione delle ragazze. Prendi la rincorsa e colpisci, guerriero della pista.
- Pop Tape. La giostra dei cavalli. Monta il destriero e parti al galoppo. Ti alzi e riscendi al ritmo del lento vortice, sei un guerriero di pace ammirato dagli spettatori fermi attorno a te.
- Sam Battle. I dischi volanti. Sali impavido sull’astronave e parti all’attacco di nemici immaginari. Innalzati, scendi e rotea seguendo le scie avversarie. Mitragli all’impazzata per rimanere in alto, solitario vincitore.
- Shy Hearts Club. Il tappeto elastico. Spingi sulle gambe e ti innalzi al cielo fino a inseguire, con le piroette, traiettorie immaginarie. Sei libero, i muscoli ti guidano e il corpo assaggia l’assenza di gravità.
- Cough Syrup Makes Me Cry. La giostra dei bambini. Sei entrato a fatica nel carro armato dei piccoli e ritorni fanciullo. Cerchi lo stupore che hai dimenticato e riacquisti la meraviglia del gioco.
- See Me Cry. La casa degli specchi. Il lento rituale del perdersi dove le immagini sono quelle di tanti “te” distorti. Non sai se è l’uscita la tua meta o il semplice girovagare tra mostri che ti somigliano.
- Dull Gaze. La sala giochi. La psichedelia delle luci e i monitor che lampeggiano. Mi siedo e gioco le mie battaglie agli orsi, alle navicelle spaziali e ai mostri. Perdersi nelle irreali musichette e nello scorrere dei punteggi, mi porta altrove.
Massi Marcheselli
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Mi racconto in una frase: Il futuro non è scritto, il presente è da immaginare ed il passato è già lì da leggere.
I miei 3 locali preferiti per vedere Musica: Latteria Molloy,Edonè, Lio bar
Il primo disco che ho comprato: Storia di un impiegato – De André (?)
Il primo disco che avrei voluto comprare: Sonic Youth
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Ho paura di Salvini.