Trevisani Federico intervista i C+C=Maxigross nella cucina di casa loro, con Tobia e Filippo, rispettivamente chitarra e basso, mentre all’appello mancano Niccolò e Camillo, alla batteria e al synth.
Allora il 2016 è cominciato con delle buone novelle: confermate le date del tour europeo, che partirà il 26/02, attraverso Germania, Svizzera, Rep. Ceca e Austria, soddisfazioni appena passate con date al Monk Club e al Covo Club con artisti del calibro di Jacco Gardner e a giugno al Primavera Sound, con due date (2-3 Giugno). A novembre è uscito il terzo album, Fluttarn, conclusione della trilogia durata 4 anni iniziata con Singar e Ruvain, incluso dalle maggiori riviste specializzate, tra i primi 10 album italiani del 2015.
Forse vi è già passata l’idea per la testa, che saranno 12 mesi cruciali per il progetto C+C=Maxigross: quali sono gli errori, che come band, non potete commettere, per non “bruciarvi” come già è successo ad altri, che hanno scambiato la partenza, con l’arrivo.
Filippo: Capire fin da subito, quale sarà il prossimo step. Il Primavera Sound è una figata, certo, ma dobbiamo analizzare come siamo arrivati fin qui, quali scelte ci hanno portato questi risultati: sono tutti punti di svolta, di crescita. Sono le basi sulle quali, poi progetti il tuo piano futuro, su cui costruisci un percorso. Non deve essere una cosa tipo: “Ok andiamo al Primavera. Siamo bravi. Punto.”
Tobia: In realtà è un discorso che puo’ essere analizzato sia a livello futuro, come diceva Filippo, sia al livello del passato. E’ importante capire anche come abbiamo gestito tutto quello che abbiamo vissuto in questi anni. Noi possiamo sembrare molto “randomici” nelle scelte, molto naif, instintivi e impulsivi, ma di base cerchiamo sempre di organizzare ogni scelta in maniera ragionata. Poi la vita e il corso degli eventi fanno il resto, stravolgendo sempre tutto!!. Noi abbiamo le idee chiare su quello che stiamo facendo e sul processo creativo. Questo percorso, è frutto di scelte oculate, prese fin dagli inizi, seguendo criteri ben precisi. Ci godiamo i frutti, ma siamo consci che non possiamo riposare sugli allori solo perché quest’anno ci sta andando bene: Fluttarn è uscito a novembre, ma siamo al lavoro su nuovi pezzi e a grandi linee, abbiamo già capito quali obiettivi creativi vogliamo raggiungere con i nuovi lavori.
Anche il fatto di portare in scena una realtà legata alle vostre radici, una cultura legata alle valli della Lessinia, che forse agli stessi veronesi in parte è sconosciuta, sono state scelte importanti e forse rischiose. La maggiorparte delle band italiane, tende ad “americanizzarsi” per motivi di visibilità. Voi siete sempre stati fedeli alle vostre radici e tutti i vostri progetti paralleli, in qualche modo girano attorno al mondo della cultura veronese, legata appunto alla Vaggimal, vostro luogo d’origine. Siete stati bravissimi a non etichettarvi troppo a questa immagine, imponendovi non solo a Verona, ma in tutta Europa.
Tobia: E’ stato un percorso che in parte abbiamo scelto, in parte è stato un punto fondamentale della nostra vita e che abbiamo deciso di proporre in questi anni. Siamo comunque in costante ricerca di stimoli e nuovi progetti e questo si riflette nella band, dandoci ampi spazi anche al di fuori della Lessinia e portandoci riconoscimenti da varie parti. Siamo legati alla nostra terra e siamo anche consapevoli che focalizzarsi su di una cosa soltanto, come dici tu, ti etichetta e non ti permette di esprimerti in altre cose, altri progetti differenti: proprio per questo, i nostri lavori hanno un tocco di internazionalità perché vogliamo scambi reciproci e non unidirezionali.
Filippo: Noi siamo noi. Siamo così. Potremmo anche cambiare stile, influenze, maniera di approcciarci alla musica ma saremo sempre legati al mondo dal quale siamo partiti. E’ tristissimo quando ascolti un lavoro che è esattamente la copia del lavoro precedente, noi abbiamo un’impronta che è quella delle nostre origini, ma il risultato è un insieme di influenze.
Quali altri progetti portate avanti?
Filippo: Io e Tobia ogni martedi conduciamo sulla web radio veronese ROCKET Radio, il programma Menego Maistro dove parliamo di tutto e un po’, ma soprattutto passiamo moltissima musica. Sempre con il nome C+C=Maxigross ed altre realtà, da tre anni organizziamo il Lessinia Psych Fest (l’anno scorso headliner è passato IOSONOUNCANE) proprio nelle valli di cui abbiamo parlato prima!
Tobia: Attraverso la nostra etichetta Vaggimal Dischi produciamo artisti della scena veronese (tra gli ultimi, ottimo debutto con “Eos” della band veronese Jenny Penny Full), portiamo avanti un ufficio stampa (Vallata Promotions) per eventi ed artisti e poi collaboriamo con varie entità del luogo, nell’organizzazione di molteplici progetti.
Ok, siete leggermente invischiati all’interno del magico mondo della musica. Ma se tutto ciò non fosse successo, che lavoro fareste adesso?!
Filippo: Io sono laureato in Economia, quindi chiederò una cattedra in Storia Economica.
Tobia: Cameriere nei catering, ovviamente in nero.
E quale canzone/album, vi ha cambiato davvero la vita?
Tobia: La prima volta che ascoltai Smell Like Teen Spirit mi dissi:”Cos’è questa figata??”. Avevo 12 anni e fu la mia droga per i successivi due anni!
Filippo: Io ogni volta che ascolto Smile dei Beach Boys, riscopro sfumature e atmosfere nuove.
A proposito dei Beach Boys, Brian Wilson sarà al Primavera Sound. Voi suonerete giovedì 2 e venerdì 3. Preparate uno show particolare?Sarete tra l’altro, gli unici italiani presenti nella line-up, assieme ad Alessandro Cortini.
Tobia: Credo che faremo uno show tutto all’italiana proprio per questo, ci vestiremo alla Giuliano Palma e il batterista da Pulcinella!! Scherzi a parte, ancora ci stiamo lavorando.
Filippo: In realtà, stiamo cercando anche di organizzarci per trasmettere il live per chi ovviamente non potrà esserci, qualcosa tipo stile Periscope!
Quali artisti del Primavera seguirete invece voi??
Tobia: Beh dei Big, direi i Radiohead e gli Animal Collective, ma cercherò sicuramente di essere presente anche con Selda e quel pazzo di Islam Chipsy!
Filippo: Saprai già che ti risponderò con Brian Wilson ovviamente!!
Trevisani Federico

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.