
Se fosse uscito nel 1982, questo album sarebbe molto probabilmente un classico assoluto. Quarant’anni dopo, fortunatamente, non gioca soltanto con l’effetto nostalgia, ma mostra cinque ex ragazzi dediti a divertirsi con gran classe. E questo non è assolutamente poco. Vera e propria superband con la divinità punk Brian Baker (Minor Threat, Bad Religion, Dag Nasty), l’ugola emotiva di Ari Katz dei Lifetime, le corde dei Bouncing Souls, Pete Steinkopf e Bryan Kienlen, e la batteria vorticosamente efficace di Daniel Windas, i Beach Rats avevano già esordito nel 2018 con l’EP “Wasted Time”. Solo nel 2022, però, sono giunti alla prova definitiva dell’album (dodici pezzi per quasi ventidue minuti) con questo “Rat Beat”, pubblicato per mamma Epitaph Records.
La scaletta fugge via velocissima e dura, dall’hardcore di Bikes Out! al mix esplosivo fra Black Flag e Minor Threat di Dress for Sick Sesh, dalla title track fra strofe al fulmicotone e ritornelli più spiccatamente pop all’epicità dei Dag Nasty della bellissima Clorox Boys, dai pugni in faccia di Wordz all’irresistibile melodia di Blown To Bits. Impossibile trattenere il sorriso nella conclusiva Fuck You Dad, visto che tutti i musicisti in questione hanno l’età per essere padri, se non addirittura nonni. Maybe punk is old… but surely is not dead.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman
