Trio milanese dedito al rock’n’roll nato nel 2013, i Bang Bang Vegas giungono con questo “Party Animals” al debutto sulla lunga distanza, eccezion fatta per un EP pubblicato a inizio carriera. Nel cuore di questi ragazzi ci sono gli States, il blues, l’hard rock e il divertimento, come ben provano le sette tracce di cui è composto questo bell’album.
L’incipit granitico della title-track, con un riff alla Black Keys unito a una forma canzone a metà fra i canonici quattro quarti rock alla Ac/Dc e un suono più pesante e sporco, quasi stoner, dettano la direzione per tutta la durata del disco. Più hard classic la successiva Light’s Out (Flash! Dance!), che riprende una band da sempre purtroppo poco tenuta in considerazione in Italia come gli Aerosmith. L’ironica Single gode di un suono più moderno e riporta alla mente gli scandinavi Danko Jones, mentre il singolo Sweetest Crime rallenta i tempi ricordando a tratti quella creatura grunge rispondente al nome di Alice In Chains.
Con I Don’t Mind e la sua fisarmonica si torna ai fifties ed il divertimento è assicurato, But You’re 17 invece spinge più su un blues melmoso fra Gun Club e ZZ Top, che si apre alla modernità nel ritornello con tanto di vocoder (!). Si chiude con la ballad acustica da saloon western I Wanna Be Rich. Un ottimo e strano, per i gusti italici, esordio.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.