Sei serio, Andrew? Davvero hai fatto un disco del genere? Così spiccatamente pop e trascinante? In senso positivo, intendo. Perché quella maestosa impalcatura di eleganza e stile su cui si è sempre sorretta la tua musica, non accenna a sbriciolarsi neanche un po’. No, Andrew, quando ho fatto partire la prima traccia, Capsized, non volevo crederci. C’è quel piglio r’n’b che a tratti mi ha ricordato l’ultima svolta dei Black Keys. Sarà forse il tuo nuovo ruolo di padre? O la chitarra complice di Blake Mills? Roma fade ti prende per mano e ti strattona di corsa lungo una strada assolata. Racconta di un gioco di sguardi tra due amanti incerti, la paura e il coraggio di cambiare. Non mancano le tracce in linea con il recente passato, pizzicotti al violino compresi. Quel folk da camera, vivo e smagliante, che sapresti riconoscere anche seduto in poltrona nell’appartamento dirimpetto. Puma, per fare un esempio, si avvicina molto alla trionfante Eyeoneye di Break it yourself . E che dire invece della titletrack, raffinata e sognante, con quel ritornello che riecheggia (che ridere quando l’ho realizzato!) la Woman in love di Barbara Streisand? Ma è con Left handed kisses, caro mio, che hai sparigliato le carte in tavola. Dal mazzo hai ripescato il featuring perfetto, la coppia vestita con Fiona Apple a far da contraltare in un romantico battibecco. Hai fatto un disco che sa di primavera. Esce il primo aprile, ma non è uno scherzo. È serious.
Paolo Ferrari
Singolo in anteprima: Roma Fade

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.