Dai padri fondatori Radio Birdman e Saints fino agli Onyas, passando per gli Hard-Ons, l’Australia ha sempre rinvigorito il punk rock in lingua anglosassone con nomi di assoluto rilievo. Cronologicamente parlando, Amyl and The Sniffers sono gli ultimi arrivati nella grande famiglia del rock’n’roll veloce, grezzo, sporco e distorto del Nuovissimo Mondo.
Dopo il promettente esordio di soli due anni fa, e attraverso il cameo della grintosissima frontwoman Amy Taylor nell’ultimo accattivante singolo fra country e sbronza punk degli svedesi Viagra Boys In Spite of Ourselves, questo “Comfort To Me” non fa altro che alimentare il mito della furia dell’amazzone dai capelli biondo-platino e dei suoi tre moschettieri Bryce Wilson, Dec Mehrtens e Gus Romer: gli Sniffers.
“Punk’s Not Dead”, cantavano quarant’anni fa gli Exploited, e incredibilmente questo 2021, e in particolare questa band, sembrano confermarlo ancora una volta. Possenti linee di basso, sferraglianti riff di chitarra, batteria dritta e slogan urlati con rabbia, vigore ma anche ironia, sono qui a dimostrarlo. Saranno questi due anni di concerti da seduti, sarà la musica che anche nell’ambiente indie internazionale sembra sempre più allontanarsi da queste sonorità (eccezion fatta per il ritorno del post-punk nelle isole britanniche), ma bastano pochi secondi dell’iniziale Guided by Angels per far saltare sulla sedia qualsiasi amante di punk, garage, rock’n’roll o musica veloce e pesante, qualunque essa sia.
Tredici brani, tredici bombe ad orologeria, alcuni maggiormente rivolti all’hardcore, altri al punk ‘77, altri ancora al rock’n’roll scandinavo (in certi pezzi si può godere persino di un assolo, ascoltatevi ad esempio Security). Un piccolo grande miracolo. L’Italia vi aspetta… magari con un concerto vero, pieno di pogo e sudatissimo.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman