Gionata è un giovane cantautore lucchese, già membro dei Violacida. Trasferitosi a Milano, ha sperimentato la vita del “fuorisede” con altri tre coinquilini. Le sue canzoni parlano, nemmeno a dirlo, di amori, litigi, serate e malinconia. Il tutto con un tocco di disincanto tipico della sua terra d’origine. Frigorifero è il primo brano estratto dal suo album d’esordio, prodotto da Jesse Germanò (John Canoe) in uscita il prossimo autunno per Phonarchia Dischi.
Dall’amore alla condizione esistenziale di un musicista, dall’incertezza alla gioia: in Frigorifero tutto si snoda con un velato sottofondo di leggerezza che rende il brano una piccola prelibatezza pop.
Qui vi proponiamo il video in anteprima:
Eccome come Gionata descrive Frigorifero: “Ci sono due lati di questa canzone: un lato A in cui si intrecciano due canali narrativi, ovvero l’incertezza nelle relazioni e il dubbio più concreto che ti assale quando si apre il frigo: ‘Cosa mangio? Boh!’. In questo senso il frigorifero diventa uno specchio esistenziale. C’è poi un lato B della canzone, dove si fa riferimento alla figura del musicista: il non essere su Deezer sottolinea, in modo acritico, come sia ormai importante la presenza su determinati canali per essere riconosciuto come musicista che può mettere le sue canzoni in secondo piano preso da altri bisogni narcisistici che qui vengono simboleggiati in un gelato o in una relazione da una notte”.
Testi e musica: Gionata
Prodotto, registrato e mixato da Jesse Germanò (John Canoe) al Jedi Sound Studio di Roma
Mastering: Filippo ‘Strang’ Passamonti
Hanno partecipato: Francesco Aprili (Giorgio Poi, Germanò, Boxerin Club, Wrongonyou) alla batteria
Label: Phonarchia Dischi

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.