Pat Benatar, Dave Matthews Band, Depeche Mode, The Doobie Brothers, Whitney Houston, Judas Priest, Kraftwerk, MC5, Motorhead, Nine Inch Nails, The Notorius B.I.G., Rufus featuring Chaka Khan, Todd Rundgren, Soundgarden, T.Rex, Thin Lizzy: eccole qui le 16 nomination per il 2020 alla Rock and Roll Hall of Fame. Chi sarà tra loro ad entrare ufficialmente e con tutti i crismi del caso nella storia del rock? Lo scopriremo il prossimo 2 maggio, quando al Public Auditorium di Cleveland si terrà l’annuale Induction Ceremony.
Cos’è la Rock and Roll Hall of Fame?
La Rock and Roll Hall of Fame è una grande “sala dei trofei” ospitata all’interno dell’omonimo museo a Cleveland. Fisicamente esiste dal 1995, anno in cui il museo è stato inaugurato, ma è dal 1986 che vengono assegnate le pregevoli stellette che regalano in un battere di ciglia i gradi di mostri sacri del rock. In pratica un sancta sanctorum della musica rock (ma non solo), un attestato di riconoscimento per artisti dalla comprovata influenza nella storia dell’industria musicale planetaria. Ad oggi, sono 330 gli artisti e operatori dell’industria musicale ad essere stati ammessi alla Rock and Roll Hall of Fame.
Come si entra nella Rock and Roll Hall of Fame?
Per ottenere la candidatura occorre essere artisti (band, compositori o singoli musicisti) con alle spalle almeno 25 anni di carriera, da calcolare in base all’anno di incisione del primo disco. Attualmente la Rock and Roll Hall of Fame si divide in quattro categorie: performers, non performers, early influences and sidemen. La prima selezione, la lista dunque delle nomination, è affidata a una specifica commissione della Hall of Fame Foundation. Una volta stilati i nominati, il giudizio passa nelle mani di 1000 esperti dell’industria musicale (tra cui tutti i membri viventi della Rock and Roll Hall of Fame) e i cinque nomi più votati sono ammessi alla sala dei trofei del rock. Non solo: dal 2012 il voto è infatti aperto a tutti, basta andare sulla pagina di Google dedicata ed esprimere le proprie 5 preferenze. In questo caso, però, i cinque nomi più votati hanno diritto a un voto, che ha esattamente lo stesso peso di tutti gli altri voti della giuria di qualità. Esiste poi un’altra apposita commissione che è invece direttamente responsabile delle ammissioni nelle categorie “non-performers” e “early-influences”.
10 cose da sapere sulla Rock and Roll Hall of Fame
Dal 1986 ad oggi tante cose sono successe. Nomi, volti, carriere, milioni di copie di dischi venduti sono sfilate su quel tappeto rosso. Rockstar indimenticabili e indimenticate, ma anche bizzarie che più showbiz non si può. Volete provare l’ebbrezza di varcare quella soglia? Ecco a voi 10 cose che forse nessuno vi ha mai raccontato della Rock and Roll Hall of Fame.
1. La forma del museo dall’alto:
La Rock and Roll Hall of Fame è ospitata dentro l’Ohio Rock and Roll Hall of Fame Museum, fondato nel 1985 ma aperto aperto ufficialmente solo nel 1995 a Cleveland. Con quale scopo? Quello di onorare e riconoscere chi ha saputo contribuire pesantemente e/o influenzare la storia della musica prevalentemente rock ma non solo, compresi produttori, ingegneri del suono e personalità varie ed eventuali. Disegnato dal famoso architetto I.M.Pei, il corpo principale del museo è una grande piramide di vetro. In realtà la struttura, vista dall’alto, ha una precisa e riconoscibilissima forma: quella di un giradischi.
2. I primi nomi a entrare nella Rock and Roll Hall of Fame
Partendo dagli inizi, il primo gruppo di musicisti ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1983 fu Chuck Berry, James Brown, Ray Charles, Sam Cooke, Fats Domino, The Everly Brothers, Alan Freed, John Hammond, Buddy Holly, Robert Johnson, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Sam Phillips, Elvis Presley, Jimmie Rodgers e Jimmy Yancey.
3. E i Beatles?
Può esistere una Hall of Fame della musica senza i Beatles? Certo che no. E infatti i Fab Four vi entrano nel 1988 e così pure i loro componenti, uno ad uno. Anzi, no. Il buon Ringo Starr dovette infatti aspettare fino al 2015 per veder riconosciuta nella galleria dei migliori il proprio nome anche come solista.
4. Chi ci è entrato più di una volta?
Sono diversi gli artisti che hanno avuto l’onore di essere inclusi per due volte nella Rock and Roll Hall of Fame, una come membri di band e l’altra grazie alle loro carriere soliste. Si tratta tra gli altri di Michael Jackson (da solo e con i Jackson Five), Neil Young (Buffalo Springfield), Paul Simon (Simon and Garfunkel) e i quattro Beatles. Ci sono poi artisti ad avere una doppia inclusione perché membri di due band proclamate (Jimmy Page con i Yardbirds e i Led Zeppelin e David Crosby con Byrds and Cosby e Stills & Nash). Menzione d’onore e hat-trick per Eric Clapton presente tre volte nella Rock and Roll Hall of Fame: come artista singolo, come membro dei Cream e come membro dei Yardbirds.
5. C’è anche chi si è rifiutato…
Può esistere rockstar che non ambisca a varcare la soglia del tempio degli eletti di Cleveland? Ebbene sì. Nel 2006 i Sex Pistols, ligi alla loro coerenza tutta punk, rifiutano la Rock and Roll Hall of Fame rispedendo al mittente e nemmeno senza troppi ringraziamenti la candidatura all’ingresso nella sala del trono di Cleveland, definendo il museo “urine in wine”. Dio salvi la Regina e possibilmente le tappi le orecchie.
6. …e chi viene dal rap
Vi ha forse stupito leggere il nome di The Notorius B.I.G. tra le candidature alla sala dei trofei del rock’n’roll? Ebbene, le maglie di genere si sono allargate da tempo in quel dell’Ohio, e nella Rock and Roll Hall of Fame sono già stati inclusi svariati rappresentanti del mondo rap: i primi furono Grandmaster Flash and the Furious 5 nel 2007, a seguire N.Wit Attitude, Run-D.M.C, Beastie Boys e Public Enemy.
7. L’anno con più ingressi e quello meno generoso
1987 e 1988, ovvero l’anno più generoso e quello più parco di ingressi. Furono 15 nel 1987 (tra cui Aretha Franklin, Bill Haley, B.B. King, Marvin Gaye, Ricky Nelson, Roy Orbison e Smokey Robinson) e soltanto cinque l’anno seguente (Beach Boys, Beatles, Drifters, Bob Dylan e le Supremes).
8. Un solo anno senza artisti solisti
Il 2003 fu l’unico anno, fino ad oggi, nel quale non fu incluso nella Hall of Fame nessun artista solista ma soltanto band, tra cui AC/DC, The Police e The Clash.
9. Il museo ha ospitato anche un’urna
Hall of Fame o mausoleo? Al di là dell’aura di triste operazione-nostalgia che la struttura può evocare in molti, il complesso di Cleveland è stato davvero per anni in minima parte un camposanto: dal 2002 al 2014 ha infatti ospitato le ceneri del dj Alan Freed, originario proprio di Cleveland. L’urna funebre fu traslata solo nel 2014 nel Lake View Cemetery.
10. Un relitto tra i cimeli
Tra le stanze espositive zeppe di cimeli vari ed eventuali, in quel dell’Ohio potete imbattervi persino in un pezzo del relitto dell’aereo schiantatosi nel disastro che costò la vita ad Otis Redding. Tutto questo perché l’ultima performance del noto cantante prima del tragico volo fu proprio a Cleveland, al Leo’s casino, durante le riprese dello show televisivo Upbeat.
Federica Artina
You know, I’m a dreamer.